Ascoli, la denuncia del primario di medicina legale: «Quattro morti sospette di Covid, ma nessun tampone»

Ascoli, la denuncia del primario di medicina legale: «Quattro morti sospette di Covid, ma nessun tampone»
ASCOLI - Maggiore attenzione alle procedure sanitarie e condivise anche con i medici di medicina generale da parte dei medici del 118 che durante questa emergenza sanitaria sio...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ASCOLI - Maggiore attenzione alle procedure sanitarie e condivise anche con i medici di medicina generale da parte dei medici del 118 che durante questa emergenza sanitaria sio trovano nelle condizioni di dover constatare il decesso di una persona nella propria abitazione. È quello che chiede il primario di medicina legale, Pietro Alessandrini, con una lettera inviata al direttore del 118, a quello del dipartimento di prevenzione dell’Area vasta 5 e ai due direttori dei distretti sanitari di Ascoli e San Benedetto nella quale vengono segnalate delle anomalie nelle costatazioni di avvenuto decesso. 


LEGGI ANCHE:
Coronavirus, sono quattro i nuovi positivi: tre a Pesaro ed uno ad Ancona/ I test effettuati in tutta Italia in tempo reale

Il Coronavirus uccide un'altra persona: è un uomo del pesarese di soli 47 anni/ La mappa interattiva del contagio provincia per provincia


Secondo quanto riportato dallo stesso Alessandrini, sarebbero quattro i casi in cui il medico del 118, nel constatare il decesso ha apposto l’annotazione di «sospetto caso Covid-19 asintomatico» senza però dare seguito alle procedure previste dal ministero per il contenimento dei contagi ovvero l’immediata esecuzione del tampone e il precauzionale allontamento dei familiari evitando la vestizione del defunto e la tanatocosmesi in attesa dei risultati del test.
 
Invece - stando a quanto si evince dalla comunicazione inviata - il medico della Asur incaricato di certificare il decesso giunto a domicilio avrebbe constatato che l’annotazione di sospetto contagio non era riportata sulla scheda Istat compilata dal medico di famiglia e che neppure i familiari sarebbero stati avvertiti dei potenziali pericoli. Comportando, pertanto, anche il disagio del medico dell’Asur che ha dovuto disporre l’immediata chiusura del feretro tra il disappunto dei familiari. Da qui il richiamo di Alessandrini ad una maggiore rispetto delle disposizioni previste e ad un raccordo anche con il medico di medicina generale che possa dare ragguagli sullo stato di salute del paziente per una segnalazione più puntuale. 


«Alessandrini, che agisce al termine di un percorso, ha segnalato delle criticità - spiega il Flavio Paride Postacchini, primario del 118 - ed il suo operasto è stato molto utile. Personalmente, in una comunicazione inviata al personale ho raccomandato di seguire quanto prescritto dal ministero della salute sulla constatazione del decesso e attivare il protocollo. Va anche tenuto conto della difficoltà oggettiva del medico a definire i criteri di causa della morte con eventuali patologie concomitanti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico