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ASCOLI - L’affannosa ricerca di posti letto per i malati Covid che continuano ad aumentare ha comportato un ulteriore passo in avanti verso la riconversione dell’ospedale Madonna del Soccorso in struttura Covid, nonostante le promesse politiche fatte in campagna elettorale.
Come avevano anticipato, infatti, dopo la geriatria anche i 30 posti letto del reparto di medicina saranno riconvertiti per accogliere i malati Covid mentre gli attuali degenti saranno trasferiti nelle cliniche private. Case di cura private che al momento non hanno nessuna intenzione di accogliere anche i malati Covid in caso di emergenza per non paralizzare l’attività ambulatoriale e clinica. E anche il reparto di oncologia di San Benedetto sarà trasferito al Mazzoni con gli inevitabili disagi.
Le terapie intensive
Ma se Atene piange, Sparta non ride. Anche i posti di rianimazione iniziano a scarseggiare tanto che ieri un paziente positivo è stato intubato d’urgenza nella sala operatoria del Mazzoni poichè in tutte le Marche non c’era un posto libero.
Gli infettati
Nel Piceno è stato ampiamente infranto il muro dei duemila positivi e in questo elenco figurano anche personaggi eccellenti come il vescovo emerito della diocesi, monsignor Gervasio Gestori che ha contratto il virus.: «Vivo queste giornate non diversamente dalle altre. Chiuso in casa, prego di più, sento molto vicino il Signore, mi affido serenamente a Lui».
Gli operatori sanitari
E purtroppo nel grande numero degli infettati ci sono anche gli operatori sanitari (circa una trentina). «Siamo di nuovo chiamati tutti a prestare il massimo impegno nella gestione delle nostre attività quotidiane – ha scritto in una lettera inviata a medici, infermieri e operatori, il direttore generale dell’Area vasta 5 – consapevoli che l’aggravio di lavoro e i necessari mutamenti organizzativi atti a fronteggiare l’emergenza comporteranno maggiori sforzi individuali per garantire le risposte assistenziali nell’ambito delle nostre strutture». Nel frattempo il segretario provinciale della Uil Pensionati, Francesco Fabiani, si appella al sindaco Fioravanti: «Alla luce di quello sta accadendo l’Uilp Pensionati di Ascoli Piceno, sia opportuno che il Comune attivi, da subito, un progetto di censimento degli anziani fragili over 65. Ricordiamo che gli anziani sono persone che richiedono maggior attenzione anche alla luce dell’attuale situazione emergenziale. Nel contempo, sempre come Uil lo invitiamo a farsi promotore presso la Regione Marche, anche alla luce del nuovo Dpcm e al costante crescere dei contagi e dell’emergenza coronavirus sul territorio, di una proposta per rendere obbligatori i tamponi (antigenico o molecolare) per tutti i cittadini marchigiani con più di 65 anni d’età e ai soggetti fragili (disabili e cronici) in assistenza domiciliare. Riteniamo che il test anti Covid debba essere ripetuto una volta al mese ciò anche alla luce di un ulteriore picco di contagi. Non stiamo qui a ricordare i dati giornalieri, sulla pandemia, che vede coinvolto il nostro territorio poiché ampliamente noti a tutti». Secondo Fabiani se la loro crescita proseguisse con lo stesso ritmo attuale, fra una settimana o poco più rischiamo di passare da zona gialla a arancione. «La nostra criticità è già alta quindi misure restrittive maggiori con effetti dirompenti sul piano sanitario, economico e sociale. Sindaco Fioravanti e assessore Brugni bisogna mantenere alta l’attenzione e raffreddare la curva dei contagi. Stiamo vivendo una fase tutta in salita che sarà ancora lunga».
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Corriere Adriatico