Ascoli, la cura Pfizer contro la crisi Covid: 60 assunzioni e boom della produzione

Ascoli, la cura Pfizer contro la crisi Covid: 60 assunzioni e boom della produzione
ASCOLI - Nel quadro a tinte fosche in cui versa l’economia picena a causa del Coronavirus fra operai collocati in cassa integrazione e aziende che attendono con ansia di...

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ASCOLI - Nel quadro a tinte fosche in cui versa l’economia picena a causa del Coronavirus fra operai collocati in cassa integrazione e aziende che attendono con ansia di riaprire per non fallire ci sono, per fortuna, anche delle note liete.


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È il caso della multinazionale farmaceutica Pfizer che ha uno stabilimento a Campolungo, la quale ha annunciato alle organizzazioni sindacali di procedere ad ulteriori assunzioni dopo quelle già comunicate in precedenza. Già a maggio Pfizer assumererà a tempo indeterminato 23 operai che già lavoravano in fabbrica con contratto di staff leasing mentre a giugno il numero delle assunzioni salirà a sessanta.
 
La Pfizer è una delle poche industrie dell’agglomerato di Campolungo che non ha mai interrotto la produzione a causa del Coronavirus e che al contrario l’ha potenziata. Nello stabilimento ascolano, infatti, oltre a vari farmaci di gamma alta per l’elevato livello di specializzazione, si produce anche un antivirale utilizzato per la terapia dei malati Covid. La decisione della multinazionale americana di incrementare l’organico è uno dei segnali incoraggianti e una bella risposta al sindacato che teme proprio il mancato rinnovo del contratti a tempo. Purtroppo però la Pfizer è l’eccezione che conferma la regola.
L’edilizia
Uno dei settori che più ha accusato il contraccolpo del lockdown è ad esempio l’edilizia. E in realtà segnali di un rallentamento, sia logisticiìo per problemi legati all’approvvigionamento dei materiali, sia in termini di operatività per le decisioni dei committenti di rinviare lavori già iniziati o programmati erano emersi anche prima dell’emergenza Coronavirus. «Ora questo blocco - spiega il presidente della Cna Picena, Luigi Passaretti - che si inserisce nel nostro territorio in un contesto già pesante e complicato determinato dal terremoto rischia di aggravare la situazione. Per questo chiediamo misure più incisive a livello nazionale e azioni mirate e specifiche per le problematiche aggiuntive che ha il nostro territorio».
Gli appalti

La Cna rileva che stanno saltando le ristrutturazioni previste per la primavera e i numerosi rifacimenti delle facciate, messi in cantiere grazie ai bonus fiscali; rinviate le gare d’appalto ed anche nel momento della ripartenza, enormi saranno i problemi nella gestione degli anticipi e degli incassi. «La sopravvivenza del comparto delle costruzioni è a rischio. Il pericolo è che domani manchino le imprese che dovranno realizzare gli investimenti di un settore fondamentale per la tenuta economica e sociale del nostro Paese, che alla ripresa potrebbe valere una quota rilevante del Pil nazionale» conclude Francesco Balloni, direttore della Cna. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico