Bonus Covid solo alle attività chiuse dal Dpcm e con tetto di reddito. Ecco chi può chiederlo

Bonus Covid solo alle attività chiuse dal Dpcm e con tetto di reddito. Ecco chi può chiederlo
ASCOLI - Dopo la scelta dell’Arengo di lanciare un salvagente alle attività in difficoltà, in questa ulteriore fase critica dell’emergenza Covid-19, e di...

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ASCOLI - Dopo la scelta dell’Arengo di lanciare un salvagente alle attività in difficoltà, in questa ulteriore fase critica dell’emergenza Covid-19, e di mettere in campo la somma di 390mila euro per l’erogazione di un bonus economico di 500 euro una tantum per aziende o partite Iva messe in ginocchio dal virus, adesso si entrerà nella fase operativa.

 

Proprio il sindaco Marco Fioravanti, a seguito dell’ulteriore decreto del premier Giuseppe Conte, ha voluto accelerare sul progetto denominato “Bonus Ascoli Piceno”, curato per tutti gli aspetti tecnici dall’assessore al bilancio Dario Corradetti, per concedere i sostegni economici il prima possibile. E a tal proposito, la giunta ha deciso di attivare una specifica unità operativa all’Arengo per la durata di tre mesi, per gestire tutte le richieste che arriveranno anche sulla base dei parametri prestabiliti.

I parametri

A poter beneficiare del contributo saranno attività di svariati settori (definiti con codici Ateco nella delibera) e con un reddito massimo dell’attività di 80mila euro annui. Inoltre dovranno essere attività sospese con i decreti governativi dell’11 marzo e del 26 aprile. Potranno ricevere il bonus anche attività che poi hanno deciso di chiudere, ma a condizione che riaprano. In caso di numero di legittime richieste superiore alle circa 800 previste sulla base dei fondi disponibili, si andrà a rideterminare l’importo del bonus. 

I beneficiari

Le categorie coinvolte dal provvedimento dell’Arengo sono numerose. Si va dal commercio alle attività sportive, da attività nel settore turismo e cultura a partite Iva e altre attività di vari settori. Tra i requisiti per ottenere il contributo, c’è l’obbligo di avere una unità locale o una partita Iva attive ad Ascoli. Non devono avere procedure concorsuali (fallimento o altre) in corso, né i titolari devono aver subito condanne definitive. Non devono aver lavorato, durante il periodo della chiusura obbligatoria, in smart working o in base ad autorizzazioni della Prefettura. Parametro importante anche quello relativo al reddito dell’attività, fissato in una cifra imponibile inferiore agli 80mila euro annui, in base a quanto dichiarato nel Modello unico 2019. I potenziali beneficiari non devono essere in posizione debitoria verso l’Arengo al 31 dicembre 2019, devono essere in regola con gli obblighi contributivi al 31 gennaio 2020. Sono escluse agenzie di scommesse o di gioco d’azzardo. Nei prossimi giorni verranno messe a punto le informazioni per la richiesta. 

Le riaperture

Inoltre, si è deciso anche di erogare il bonus anche ad un’impresa che abbia cessato l’attività, ma con l’obbligo di riattivarla e sempre nel territorio comunale. Quindi per incentivare, ove possibile, una riapertura. Ma l’obiettivo, come specificato nella relazione allegata alla delibera di giunta, è di aiutare «le attività più colpite dalla pandemia, tenendo conto anche dei livelli di reddito storici conseguiti». 

 

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Corriere Adriatico