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ASCOLI - Tre decessi in un giorno per Covid: due anziani di 79 e 92 anni di Ascoli e uno di 89 di San Benedetto. E come si temeva alla vigilia, i 30 posti di geriatria dell’ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto sono già terminati. Fino a ieri sera nei due Pronto Soccorso di Ascoli e San Benedetto c’erano malati Covid che non si sapeva dove sistemare.
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Dove saranno ricoverati? «Nelle prossime ore andranno alla Rsa di Ripatransone - dice Cesare Milani, direttore generale dell’Area vasta 5 - Ci sono altri 32 posti disponibili ma entro quando si esauriranno? Sono seriamente preoccupato perchè se non cala l’ondata dei contagi si rischia il default».
I reparti trasformati
Una soluzione potrebbe essere l’utilizzo dei posti di letto nelle cliniche private. In tal senso è stata avviata una trattativa ma ci vorrà del tempo. Ma l’emergenza non consente di temporeggiare e una soluzione deve essere individuata entro 24 ore. Per cui si sta pensando di trasformare anche il reparto di medicina dell’ospedale Madonna del Soccorso in settore Covid con i suoi trenta posti letto.
Gli anziani trasferiti
«Quest’anno è arrivato anche il Covid. Purtroppo per proteggere abbiamo dovuto vietare gli ingressi a gente esterna per ridurre il rischio di contagio e così gli è stato tolto anche il conforto che ricevevano dalle visite dei loro cari; un ulteriore stress che ha minato ancor di più quei fragili equilibri - scrivono alcuni operatori della Rsa di Ripatransone - Sono più nervosi, arrabbiati … e tristi. Alcuni di loro continuano a chiedersi «cosa ho fatto di male che i miei figli non vengono più a trovarmi?», perché la demenza non permette di ricordare che c’è in corso una pandemia. E noi lì ad accarezzarli e a tranquillizzarli. Siamo diventati ancor di più loro punto di rifermento ed anche noi, a volte, ci siamo lasciati andare alla commozione insieme a loro. Ora li costringono ad andarsene, ad abbandonare le poche sicurezze che hanno, trasferirsi da soli (perché i familiari non potranno esserci questa volta!) in posti nuovi e a ricominciare tutto da capo. Quanti di loro avranno le energie necessarie per superare anche questo? Quanti non ce la faranno? Chi ha preso questa decisione ha veramente valutato tutto? O hanno guardato solo le piantine della struttura per valutarne l’idoneità? Possibile che non si possano recuperare dei posti letto in altre parti, senza mettere a repentaglio la vita di questi anziani?». «Nessuno ci ha informato - dicono - di questa scelta e tantomeno hanno chiesto il nostro parere, ma non importa! Noi continueremo il nostro lavoro: assistere persone che hanno perso la salute di qualsiasi età, sia Covid che non-Covid, qui o altrove. Di una cosa però siamo certi: non saremo complici del decesso di anche uno solo di questi anziani col nostro silenzio.
Il drive through
Intanto per venire incontro all’enorme richiesta di tamponi è entrato in funzione nel piazzale dello stadio Del Duca il drive through. Sono i punti, gestiti direttamente dal personale dell’Azienda Sanitaria, in cui è possibile eseguire dalla propria auto i i tamponi naso-oro-faringei per accertare o meno la presenza del Covid19. I tamponi possono essere richiesti esclusivamente dai medici di famiglia o dai medici del dipartimento di prevenzione in presenza di particolari condizioni legate a sintomi o situazioni di rischio. Il cittadino può accedere all’ambulatorio “drive through” con la richiesta medica e la prenotazione che va effettuata all’Area vasta seguendo le indicazioni indicate nella pagina . Alle postazioni “drive through” è necessario recarsi in auto e il tampone viene effettuato ai richiedenti senza che questi debbano scendere dall’auto. Il personale sanitario, infatti, farà il prelievo da naso e gola attraverso i finestrini. Adesso però è possibile farli anche a pagamento senza impegnativa del medico al costo di 66 euro.
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