Consind, profondo rosso. Ferraioli di Confindustria: «Fattura 1,4 milioni l’anno ma ha un debito di 40, va sciolto»

Sabatini, Camera di Commercio: «Bisogna capire se è utile o è un freno per le imprese»

Consind, profondo rosso. Ferraioli di Confindustria: «Fattura 1,4 milioni l’anno ma ha un debito di 40, va sciolto»
ASCOLI – Piceno Consind finisce sotto la lente d’ingrandimento attraverso uno studio analitico della Politecnica delle Marche per capire se l’ente debba...

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ASCOLI – Piceno Consind finisce sotto la lente d’ingrandimento attraverso uno studio analitico della Politecnica delle Marche per capire se l’ente debba avere ancora un futuro, considerando conti e bilanci ma anche funzioni e criticità evidenziate da Confindustria. Quindi per capire se sarà necessario trasformarlo o sostituirlo con un’Agenzia di sviluppo. E’ questo l’obiettivo che l’Arengo si pone a breve termine attraverso l’incarico affidato agli esperti dell’Ateneo guidato dal rettore Gianluca Gregori, che dovrà portare – entro 3 mesi massimo - a capire quale strada percorrere in prospettiva. 

Il destino del Consind

«Come fatto per i parcheggi in città – spiega il sindaco Fioravanti – di cui tutti volevano il riscatto ma senza essersi mossi concretamente, prima delle decisioni vogliamo valutare attraverso lo studio della Politecnica se Piceno Consind ha ancora una funzione, quali sono le criticità e quali sono le esigenze delle imprese. Anche per far tornare attrattiva la nostra zona industriale. Di recente si è insediata una nuova azienda come la Metalcoat, ma dobbiamo lavorare ancora per attrarre nuove imprese innovative. Personalmente penso sia necessario ricorrere a un’Agenzia per lo sviluppo, ovviamente reintegrando le professionalità degli attuali dipendenti Consind. Ma prima analizziamo i dati e poi coinvolgeremo gli altri Comuni soci». «La nostra zona industriale – spiega il presidente di Confindustria Ascoli Simone Ferraioli - è particolarmente attrattiva perché ben concepita. Però su Piceno Consind c’erano già state perplessità. Si tratta dell’ultimo consorzio ancora in vita in regione. Il bilancio dell’ente è pubblico: a fronte di un fatturato nel 2022 di 1,4 milioni, la situazione debitoria è di circa 40 milioni. Per risanarlo, facendo un calcolo, servirebbero 473 anni. La situazione è preoccupante, con i nostri associati che sono chiamati a pagare contributi straordinari. Occorre cambiare rotta».

«Ruolo importante»

«In passato il Consind ha svolto un ruolo importante, - spiega il presidente della Camera di commercio delle Marche, Gino Sabatini - ma oggi bisogna chiedersi: è utile o è un freno? Noi siamo attrattivi anche per imprese estere, ma serve un’Agenzia del territorio, salvaguardando i dipendenti. E bisogna valutare i servizi che servono alle imprese». «Il nostro incarico – spiegano il rettore Gianluca Gregori e il professor Valerio Temperini della Politecnica – ha una durata di 3 mesi, ma contiamo di velocizzare i tempi. Lavoreremo in 3 fasi: analisi scientifica e valutazione di possibili modelli di governance, analisi dei dati di bilancio del Consind, infine ascolto degli stakeholders». 

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Corriere Adriatico