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COMUNANZA - La nuova struttura per disabili psichici “Santa Caterina”, che entrerà in funzione a breve, oltre ad offrire un servizio sociale molto importante e di primissima qualità, crea anche delle nuove opportunità di lavoro.
In vista dell’apertura, che dovrebbe avvenire entro questa estate, si cercano, 12 figure professionali per creare l’organico della gestione. In particolare occorrono 4 operatori socio sanitari, altrettanti educatori professionali con laurea snt 2, poi 4 infermieri. Personale necessario per la funzionalità base della struttura. Tutte assunzioni con la prospettiva successiva di contratti a tempo indeterminato una volta superato positivamente il periodo di prova. Non ci sono limiti di età. Per info e candidature scrivere alla mail: res.vallorani2016@libero.it. La nuova residenza è stata realizzata e sarà gestita da parte della società Progetto Salute, che a Comunanza opera già, con ottimi risultati, per il funzionamento a pieno regime della prima struttura “Don Rino Vallorani”. Queste due opere s’inseriscono in un progetto più ampio, che prevede la realizzazione di altre due residenze nei prossimi anni.
Il complesso “Santa Caterina” potrà ospitare fino a 25 disabili psichici provenienti, principalmente, da tutto il territorio dell’Area Vasta 5 e, a pieno regime, potrà occupare dai 15 ai 20 operatori di varie professionalità attinenti ai servizi offerti.
Dunque due insediamenti di alta qualità residenziale e di servizi che mirano all’attenzione particolare per l’assistenza socio-sanitaria, attraverso strutture di lungo degenza diverse dagli ospedali e più piccole, distribuite sui territori, nelle quali gli ospiti possono essere seguiti meglio. Un luogo dove questi possono usufruire di servizi, comfort, assistenza sanitaria e sociale, attrezzature, tutto al top, fare attività di vario genere come pittura, musica, teatro, fotografia, cucina e altro. Gli ospiti sono molto seguiti da operatori esperti, con assistenza medica, sanitaria in genere e psicologica, in maniera continuativa. Tutte le attività rientrano nel percorso di riabilitazione, crescita e miglioramento e, laddove possibile nei casi meno gravi, di reinserimento nelle famiglie e nella società.
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