Comunanza, la brurocrazia frena i fondi A rischio il servizio di 118 sui Sibillini

Comunanza, la brurocrazia frena i fondi A rischio il servizio di 118 sui Sibillini
COMUNANZA - Dal primo agosto il territorio dei Sibillini rischia di rimanere senza un importante servizio di soccorso sanitario. E questo proprio nel periodo estivo, che...

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COMUNANZA - Dal primo agosto il territorio dei Sibillini rischia di rimanere senza un importante servizio di soccorso sanitario. E questo proprio nel periodo estivo, che solitamente è più caratterizzato da maggiori necessità di interventi di emergenza.


La Croce Rossa Italiana Comitato dei Sibillini è intenzionata a sospendere il 31 luglio il servizio di postazione pronto intervento 118 Msb (mezzo soccorso base composto da ambulanza con volontari abilitati) H 12, ovvero attiva dalle ore 8 alle 20. Infatti pur essendoci una convenzione tutt’ora valida, e che scadrà il 31 dicembre prossimo, la Cri Sibillini è creditrice ancora di 50.000 euro nei confronti dell'Asur, non ancora saldati, per i servizi già svolti dall'inizio dell'anno. La causa di questo ritardo sembra dovuta al fatto che non risultava, nell'ambito degli uffici Asur preposti, che il Comitato dei Sibillini fosse stato inserito tra i soggetti fornitori di servizi e quindi che debbono essere liquidati, pur essendoci una convenzione tutt’ora valida tra le parti.

Dunque un problema esclusivamente burocratico.


Ma, aspetto ancor più grave, è che la stessa burocrazia che ha creato l'inghippo non ha ancora dato alcuna garanzia ufficiale scritta alla Croce Rossa dei Sibillini che comunque la quota sarà saldata e i pagamenti torneranno ad essere regolari per il futuro. Ciò nonostante i continui solleciti effettuati e l'ultimatum dato con apposita lettera. Ad esprimere solidarietà e appoggio alla stessa Cri Sibillini l'amministrazione comunale di Comunanza, il Comitato "Difendiamo l'ospedale di Amandola", sindaci, molteplici associazioni e cittadini dell'area montana. Un'indignazione generale, dunque, visto che il territorio dei Sibillini rischia di perdere un servizio di primaria importanza non per una mancanza di fondi ma per una fatale e gravissima svista di qualche burocrate. A dimostrare l'utilità del servizio parlano i dati. Nei due anni di vita di queste prestazioni da parte della Cri sono stati effettuati in totale 510 interventi, di cui 99 in codici rossi (più gravi), 250 gialli e 161 verdi, con l'impiego di 2 dipendenti e 40 volontari abilitati al soccorso sanitario ed all'utilizzo del defibrillatore. Attività ancor più intense nei periodi estivi. Il servizio sarà proseguito solo a fronte di precise e documentate garanzie dall'Asur. Da ricordare inoltre, sottolinea la Cri Sibillini, che tale attività sia stata possibile senza costi aggiuntivi per il bilancio Asur, ma solamente attraverso una razionalizzazione ed ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie già impegnate. Si tratta di un servizio di fondamentale importanza per l'intera area montana a cavallo delle province di Ascoli Piceno e Fermo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico