ASCOLI - "Imboccando in auto il ponte di San Filippo ho visto una persona che si agitava, l'ho schivata, poi ho sentito un colpo sotto la macchina, e ho notato il parabrezza...
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È quanto ha detto stamani al Pm Umberto Monti il presunto investitore di Jadwiga Maria Stanczyk, la badante polacca di 53 anni scomparsa ad Ascoli Piceno all'alba del primo dicembre scorso, probabilmente inghiottita dal fiume Tronto dopo essere stata investita dalla Polo di Valerio Passalacqua, 58 anni, ex infermiere in pensione.
Assistito dall'avv. Massimino Luzi, Passalacqua ha ribadito al magistrato inquirente la sua versione dei fatti. Indagato per omicidio colposo, omissione di soccorso e occultamento o soppressione di cadavere, l'uomo ha detto che quella mattina, quando alcune telecamere di sorveglianza lo inquadrano in via Napoli, all'uscita da un bar, non era ubriaco.
"Avevo trascorso la serata con alcuni amici, ma ho bevuto solo una birra e un caffè". Arrivando sul ponte l'ex infermiere avrebbe notato una persona "agitata", l'avrebbe schivata allargando sulla sinistra, ma dopo qualche metro avrebbe sentito un tonfo, una botta sotto l'auto, e si sarebbe accorto del parabrezza sfondato. "Dopo 150 metri - ha aggiunto - c'è uno slargo: ho fatto marcia indietro e sono tornato sul ponte, ma non c'era nessuno".
"La condotta del mio assistito - ha commentato al termine dell'interrogatorio il legale - non è evidentemente compatibile con le gravi accuse che gli vengono mosse". Fra gli elementi indiziari raccolti a carico di Passalacqua dagli investigatori della Squadra mobile ci sono i filmati delle telecamere di via Napoli e di quelle che hanno inquadrato la badante dirigersi verso il ponte. Oltre a tracce di capelli sul parabrezza della Polo (che l'indagato aveva fatto sostituire il 2 dicembre), sulle quali verranno condotte analisi scientifiche a Roma. Le ricerche di Maria nel fiume e in mare proseguono, finora senza risultati. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico