Gli ex calciatori ricordano Mazzone. Pagliuca: «Mi disse di dimagrire». Calori: «Lui sapeva conquistarti»

ASCOLI- Il cuore di Ascoli abbraccia per l’ultima volta l’allenatore della leggenda. Non capita a tutti di vivere una vita così, fatta di passioni e di...

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ASCOLI- Il cuore di Ascoli abbraccia per l’ultima volta l’allenatore della leggenda. Non capita a tutti di vivere una vita così, fatta di passioni e di avventure, senza mai mollare un centimetro. E tanti sono lì a rendere omaggio al mito. «Mi ha dato molto. Tra noi c’era un legame intenso. È un forte dolore: il nostro è stato un rapporto splendido. Sono stato con lui a 18 anni e a fine carriera: un grande allenatore, un grande uomo». Così Gianluca Pagliuca ricorda Mazzone. Anche l’ex numero uno della Nazionale partecipa nel capoluogo piceno alle esequie di Carletto. «Da portiere delle giovanili del Bologna mi allenavo con la prima squadra e il mister una volta mi disse che avevo delle qualità ma ero troppo in carne e dovevo mangiare meno – aggiunge Pagliuca -. Lo rividi qualche anno dopo quando giocavo con la Sampdoria e mi disse che gli avevo dato retta». 

 

I valori

Tra i tanti presenti c’è anche Serse Cosmi. «Ho mille ricordi che mi legano a Carlo – racconta il tecnico -. Ho avuto molta fortuna a incontrarlo. Ha sempre trasmesso la lealtà sportiva, la voglia di combattere e non piegare mai la testa. È una qualità che hanno solo i grandi. Al di là dell’aspetto sportivo rimane l’uomo: Mazzone è passione ed esempio».

Accarezza i ricordi anche Alessandro Calori. «Una persona fantastica, un uomo che ci ha lasciato qualcosa di grande – spiega l’allenatore -. Con lui ho trascorso tre anni: sono stati momenti forti e bellissimi. Conquistava i suoi giocatori. Con Carlo ho un legame difficile da raccontare. E oggi non potevo mancare».

Per molti Mazzone è stato un padre. Come per l’ex tecnico dell’Ascoli, Massimo Silva. «Era schietto e sincero. Ringrazio il grande mister. Mi ha dato una grossa mano anche come uomo. È stato l’allenatore del gruppo storico della prima Serie A: a nome di tutti non possiamo che dirgli ancora una volta grazie».

La chiesa di San Francesco è gremita in ogni ordine di posti. Nessuno vuole mancare all’appuntamento. In mezzo a tanti si scorgono anche i volti di Giovanni Galli e Vincent Candela, poi Alessio Scarchilli, Giuseppe Iachini, Enrico Nicolini, Gaetano Fontana, Fabio Brini, Walter Novellino, Fabrizio Castori, Leonardo Menichini, Meco Agostini, Claudio Pierantozzi, Mario Vivani, Antonio Dell’Oglio. E Orlando “Pizza” Nardi, lo storico secondo di Mazzone ai tempi dell’Ascoli. «Per me è molto difficile.

Carlo era una persona di grande cuore, corretta e sincera. Col suo modo di fare ha saputo conquistare tutti – racconta Novellino -. Ovunque è andato ha dato qualcosa: lo stiamo vedendo in questi giorni ascoltando le parole di gente come Baggio, Guardiola, Totti. Un aneddoto? Quando perdeva era meglio scappare. Ma dopo cinque minuti gli passava tutto. Era molto buono». «Oltre ai quelli tecnici aveva grandi valori morali – aggiunge Nicolini -. Era un vulcano di idee». Infine Dell’Oglio: «È stato il mio secondo padre. Lo ringrazierò per tutta la vita».

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Corriere Adriatico