OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Caso che resta sotto la lente d’ingrandimento di Comune di Ascoli, Ufficio speciale per la ricostruzione e tecnici incaricati dagli stessi proprietari delle case in questione per imboccare la strada della realizzazione delle abitazioni in altra zona, già individuata nelle vicinanze, previa la necessaria variante urbanistica.
Il confronto
Confronto aperto a tutte le componenti, quello convocato ieri mattina dall’Arengo, alla presenza del vice sindaco Giovanni Silvestri con i tecnici comunali e anche del direttore dell’Ufficio speciale ricostruzione regionale Marco Trovarelli. Oltreché della parte tecnica in rappresentanza dei proprietari delle abitazioni di via Po. Sul tavolo, la lunga e delicata questione di una delle zone più critiche a livello cittadino, con un passato vissuto in compagnia del rischio dissesti e frane, affiancato poi anche dai danni provocati dal sisma. «L’incontro – spiega Silvestri – è servito per accelerare i tempi procedurali e sciogliere tutti i nodi per poter sbloccare la situazione di questi 19 proprietari di abitazioni inagibili e, comunque, a rischio sul versante di via Po dopo il sisma. Si è aperto un dialogo molto proficuo e collaborativo tra tutte le componenti, necessario per portare avanti ciascuna il proprio compito e arrivare finalmente alla soluzione di tutta questa vicenda. Ringraziamo, in tal senso, l’Ufficio ricostruzione per la piena disponibilità dimostrata».
L'obiettivo
«L’obiettivo dell’amministrazione comunale – aggiunge Silvestri – è garantire la massima sicurezza della zona e ai 19 proprietari di quelle case, che attualmente percepiscono il contributo autonomo di sistemazione e vivono in appartamenti temporanei, la possibilità di riavere una propria abitazione. E per questo si procederà con una delocalizzazione, considerando che è stata già individuata un’area nelle vicinanze di via Po dove poter ricostruire nuove unità abitative in sostituzione di quelle danneggiate dal sisma. Nel frattempo, si dovrà procedere anche con una variante urbanistica per arrivare alla soluzione prevista. Già la prossima settimana è fissata un’ulteriore riunione per stringere il più possibile i tempi». Dopo un’attesa durata anni, è chiaro che il fattore tempo diventa sempre più importante in uno scenario per la ricostruzione ancora lungo e, comunque, in continua evoluzione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico