ASCOLI - Chi ha affisso il cartello “Proprietà privata: no ambulanti, no accattonaggio” al passetto Squintani a due passi dalla Curia vescovile di Ascoli...
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L’invito è, quindi, a non leggere il divieto come un “fuori!”, ma come un “Dentro!”. Se non possiamo creare le condizioni per una vita dignitosa, possiamo quantomeno ostacolare tutte quelle che alimentano l’industria della miseria e deresponsabilizzano la società. Che dire, poi, dei venditori ambulanti? Sono africani e mica dell’Isis: perché impedire loro di vendere le loro mercanzie come è stato scritto? Ebbene questo lo si dica ai commercianti che pagano regolarmente le tasse e alla cultura dell’abolizione del mercato in nero!». Immediata la replica del consigliere comunale ed ex sindaco, l’avvocato Roberto Allevi.«Sono rimasto molto sorpreso ed amareggiato dalla risposta data dalla diocesi a quello che era un semplice invito, peraltro condiviso da moltissimi cattolici della mia città» dichiara Roberto Allevi. Quel cartello conferisce una idea di città repressiva e poco disposta alla tolleranza ed alla accoglienza. Chi lo sa se Papa Francesco ce lo lascerebbe quel cartello!». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico