Nonni e genitori chiedono un futuro per i giovani. In tanti alla raccolta di firme del Comitato spontaneo per l'Università del Piceno

Una ragazza firma la petizione
ASCOLI - Potenziare il sistema universitario e offrire una nuova prospettiva occupazionale ai giovani del territorio: è questo il traguardo che si è posto il...

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ASCOLI - Potenziare il sistema universitario e offrire una nuova prospettiva occupazionale ai giovani del territorio: è questo il traguardo che si è posto il Comitato spontaneo per l’Università nel Piceno, protagonista nel fine settimana di una raccolta firme in centro storico. «Chiediamo l’attivazione di nuovi corsi universitari innovativi, in linea anche con gli attuali e futuri sbocchi occupazionali nelle aree colpite dal terremoto. Invieremo la petizione al ministro per l’Università e la Ricerca, Anna Maria Bernini, agli atenei delle Marche e di altre regioni del Centro Italia». Così afferma Alberto Di Mattia, uno dei promotori del comitato. La giornata di sabato ha visto un grande afflusso ai banchetti, mentre ieri il maltempo ha ostacolato l’iniziativa. 

 

«Sono arrivati tanti nonni e genitori preoccupati per i nipoti, per i figli e per il futuro della nostra città. Hanno aderito anche molti studenti universitari non ascolani: l’integrazione è un segnale importante – aggiunge Di Mattia -. Il Comitato? Non c’è alcuna motivazione politica dietro. Si tratta di un movimento spontaneo, slegato da altre attività».

E questa non sarà l’unica occasione per far sentire la voce. «Abbiamo ricevuto apprezzamenti anche da diversi Comuni, da Acquasanta e dall’entroterra: la nostra idea è spostarci anche in questi luoghi per raccogliere altre firme – sottolinea -. I percorsi da seguire? La volontà è puntare su una formazione che si rivolga al mondo della tecnologia digitale e ad altri indirizzi: sono fondamentali, rispetto ad altri, per il futuro delle aziende e dell’economia locale e globale». 
 
Nelle ultime settimane il tema dell’università è stato spesso sotto i riflettori. «Ci saranno nuovi corsi e altri chiuderanno: provare a prendere contatti per percorsi innovativi è sempre utile ed è un percorso che va ad integrarsi con le attività già avviate dalle istituzioni nell’ottica di potenziare le opportunità di lavoro per le nuove generazioni che vivono nel Piceno – sostiene Di Mattia -. I risultati si stanno vedendo. Noi vogliamo dare uno stimolo per aggregare e spingere ancora più forte verso questa direzione». 
 
Prima le polemiche sul trasferimento a Camerino del corso di laurea in Tecnologie innovative per i beni culturali, in seguito l’annuncio dell’approdo dei corsi di laurea “Arti, industrie creative e beni culturali” e “Paesaggio ed agricoltura”, all’interno della Scuola di Architettura e Design con la manifesta volontà del rettore dell’ateneo camerte Claudio Pettinari di continuare a puntare sul Piceno. «Questa Scuola è un’assoluta eccellenza a livello nazionale. La integreremo, la arricchiremo. Stiamo già rafforzando la nostra presenza su questo territorio. Siamo passati da una media di 35-40 nel passato, a quasi i 70 di oggi tra ricercatori e dottorandi» aveva dichiarato Pettinari. 
 


Il prossimo settembre all’ombra delle cento torri arriverà il corso di laurea in “Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia” dell’Università Politecnica delle Marche. E la prospettiva di un nuovo corso ad Ascoli in collaborazione con l’Università di Camerino. «Stiamo provando a ragionare insieme. È un’idea che mi piacerebbe molto. Vogliamo continuare ad investire nel Piceno», aveva rivelato su queste colonne il rettore dell’ateneo dorico Gian Luca Gregori. E proprio Gregori, nella mattinata di sabato, si è trovato in piazza del Popolo, a pochi metri dal banchetto della raccolta firme. «Sarebbe un piacere incontrare i rettori e sviluppare il progetto insieme – spiega Di Mattia -. È un percorso da concertare anche con tutte le componenti della città per comprendere le esigenze e le richieste».   Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico