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ASCOLI - L’università Made in Piceno accelera. Nel 2024 arriveranno due nuovi corsi di laurea: il primo “Arti, moda e produzioni creative” sarà targato UniCam, il secondo “Paesaggio innovazione sostenibilità” vedrà per la prima volta nel nostro territorio la nascita di un percorso comune tra l’università di Camerino e la Politecnica delle Marche. Non ci sono corsi simili nella zona adriatica ed è invece emersa la necessità di formare figure professionali di paesaggisti.
Il corso interesserà due grandi ambiti disciplinari, Architettura e Agraria, e creerà le condizioni per un rapporto interdisciplinare tra i due atenei. L’approdo del nuovo corso di laurea porrà le basi per un adeguato utilizzo delle risorse, del patrimonio boschivo e dei pascoli, con una particolare attenzione alle sfide climatiche e all’occupazione.
E nel frattempo Ascoli si arricchisce con il nuovo corso triennale della Politecnica in “Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia”: l’accesso è programmato, la prova d’ammissione si terrà il 14 settembre.
Le sedi
La strada per gli studentati appare più complessa. «Ne abbiamo bisogno subito, non c’è tempo da perdere – aggiunge Massi -. Ci sono progetti in cantieri con i Comuni di Ascoli e San Benedetto, ma per velocizzare le risposte alle nostre urgenze ho coinvolto due privati per sondare la disponibilità di alcuni edifici. Sono state avanzate due offerte al Miur: siamo in attesa». Nel capoluogo l’attenzione è rivolta all’edificio ex Sime, lungo la strada dei Mulini, mentre a San Benedetto si ipotizza uno spazio nella struttura della caserma dei carabinieri in viale dello Sport.
La nuova visione del Consorzio universitario piceno è chiara. «Il nostro obiettivo è stabilire una strategia - ripete il presidente Massi -. L’intero Piceno deve sostenere il sistema universitario. È fondamentale poter coinvolgere tutti». La fotografia del Consorzio vede oggi il Comune di Ascoli socio con il 61% delle quote, poi San Benedetto (33%), Unione dei Comuni della Vallata (3%) e Folignano (1%). «Ascoli e San Benedetto operano con convinzione, anche Folignano mette grande impegno. Con l’Unione invece abbiamo diversi problemi» sottolinea Massi. In seguito alla legge Delrio, la Provincia è stata uscita dal Cup.
Il presidente Massi non si dà per vinto e non smette di pungolare il territorio. «Era importante la sua presenza. Oggi però auspichiamo l’ingresso di molti Comuni. Un terzo degli iscritti ai nostri corsi di laurea proviene da qui: la questione appartiene a tutto il Piceno». Intanto il Consorzio guarda ad altri fronti, incontrando anche le associazioni di giovani come Ap Events, Atelier 1, 7Ap, Ex allievi Fermi Sacconi Ceci. «C’è bisogno di un dialogo costante – spiega Massi -. Dobbiamo costruire la nuova generazione». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico