La Procura: «Cianfrone fu ucciso con premeditazione». Depositati gli accertamenti su tabulati telefonici e proiettili

I rilievi sulla pista ciclabile dove è stato ucciso Cianfrone
ASCOLI - Omicidio premeditato. Questo è il reato ipotizzato dalla Procura di Ascoli nei confronti dei coniugi Francesca Angiulli e Giuseppe Spagnulo ritenuti i presunti...

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ASCOLI - Omicidio premeditato. Questo è il reato ipotizzato dalla Procura di Ascoli nei confronti dei coniugi Francesca Angiulli e Giuseppe Spagnulo ritenuti i presunti responsabili dell’uccisione di Antonio Cianfrone, il cinquantunenne assassinato con quattro colpi di pistola il 3 giugno dello scorso anno mentre stava facendo jogging sulla pista ciclabile di Pagliare.

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Per il procuratore della Repubblica Umberto Monti che ha coordinato le indagini e che nei giorni scorsi ha notificato agli indagati gli avvisi di conclusione delle indagini, moglie e marito avrebbero pianificato l’aggressione mortale nei confronti dell’ex vice comandante della caserma dei carabinieri di Monsampolo. 

La ricostruzione
Secodo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, quella mattina la coppia avrebbe raggiunto in moto la pista ciclabile per appostarsi e nascondersi in attesa dell’arrivo di Cianfrone. A questo punto, Spagnulo, impugnando la pistola, avrebbe sparato i colpi che hanno raggiunto al corpo Cianfrone: il primo frontamente e gli altri mentre la vittima cercava di fuggire. Poi - sempre secondo quanto sostenuto dalla Procura - moglie e marito sarebbe montati in sella alla motocicletta e si sarebbero dati alla fuga. La contestazione dell’aggravante della premeditazione sbarra la strada ai difensori degli indagati, gli avvocati Alessandro Angelozzi e Felice Franchi, di poter richiedere nel corso dell’udienza preliminare lo svolgimento del processo con rito abbreviato. Recenti pronunciamenti della corte costituzionale hanno ribadito l’inapplicabilità del giudizio breve per i reati puniti con la pena dell’ergastolo. 

Gli esami 
Nel frattempo, la magistratura inquirente ha deposito i risultati di ulteriori accertamenti scientifici eseguiti nelle scorse settimane. Si tratta dei risultati dell’esame balistico effettuato dal Ris di Roma sulle ogive dei proiettili estratte durante l’autopsia su Cianfrone e comparate con una cartuccia sequestrata nel corso delle indagini. Inoltre, è stata depositata anche la relazione tecnica del nucleo investigativo dei carabinieri di Ascoli sull’analisi dei tabulati del traffico telefonico con la geolocalizzazione delle utenze telefoniche in uso a Spagnulo e alla Angiulli. Moglie e marito, agli inquirenti, avrebbero riferito che quel giorno si trovavano nelle vicinanze del luogo del delitto ma che nulla hanno a che vedere con l’omicidio.

I due, secondo quanto sostenuto, si sarebbero recati nella zona per cercare un paio di occhiali sul greto del fiume e quando sono montati in moto, nell’allontanarsi, sarebbero stati ripresi dalle telecamere di un impianto di videosorveglianza montato su una delle abitazioni presenti nella zona. Ma gli esami di laboratorio effettuati sui campioni prelevati sia sulla vittima che sul casco e sulla motocicletta sequestrati a Spagnulo, hanno rilevato, sulle manopole del manubrio della Yamaha, la presenza di polvere da sparo compatibile con quella prelevata sul corpo di Cianfrone. La coppia, pochi giorni dopo l’omicidio, è stata arrestata. Spagnulo è rinchiuso nella casa circondariale di Marino del Tronto mentre la Angiulli si trova reclusa nella sezione femminile del carcere di Castrogno di Teramo. 

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Corriere Adriatico