Aveva un infarto, il cardiologo non lo diagnosticò e lei morì. Rinviato a giudizio per omicidio colposo

Il palazzo di giustizia di Ascoli Piceno
ASCOLI - Aveva un dolore persistente al torace e decise di recarsi in farmacia per sottoporsi ad un elettrocardiogramma. A distanza di un paio d’ore, venne colta da un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ASCOLI - Aveva un dolore persistente al torace e decise di recarsi in farmacia per sottoporsi ad un elettrocardiogramma. A distanza di un paio d’ore, venne colta da un infarto che provocò un arresto cardiaco e nonostante un successivo interventi di angioplastica, dopo poco più di un mese Iolanda Rossi morì.

LEGGI ANCHE

Fuori strada con la moto, un giovane di 37 anni grave all'ospedale regionale a Torrette

Si chiudono nell'auto dopo l'inseguimento: due albanesi trovati con la cocaina, ne avevano altra anche a casa

 

Per la Procura di Ascoli, la donna si sarebbe potuta se solo il cardiologo milanese che refertò, attraverso il servizio di telemedicina, avesse rilevato dal tracciato che la donna aveva in atto un infarto del miocardio. Il 18 giugno, il cardiologo, accusato per quei fatti di omIcidio colposo, comparirà davanti gup Claudia Di Valerio per l’udienza preliminare. Erano stati il figlio della donna e il nipote a sporgere denuncia affinchè si facesse chiarezza su quanto accaduto.

Secondo la ricostruzione fatta dalla Procura di Ascoli, era il 23 maggio scorso quando, pochi minuti prima delle 11, la settantaseienne si recò in una farmacia di un comune della vallata del Tronto per sottoporsi ad un elettrocardiogramma dal momento che accusava un dolore persistente al petto e alla spalla. Mezz’ora più tardi la donna riceve il referto nel quale non venivano riscontrate complicanze ma tornata a casa, intorno alle 13, fu colta da un arresto cardiaco.

Una prima richiesta di archiviazione da parte del sostituto procuratore Mara Flaiani, lo scorso mese di marzo, è stata rigettata dal gip, Rita De Angelis, che ha disposto che il Pm procedesse all’imputazione del cardiologo anche sulla scorta di una relazione medico legale redatta dai periti Cristian D’Ovidio, professore aggiunto di medicina legale all’università di Chieti, e dal dottor Jacopo Pizzicannella, primario di cardiologia dell’ospedale di Chieti. 

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico