Inconveniente e attimi di tensione alla Pfizer: 30 dipendenti intossicati alla mensa

Incoveniente e attimi di tensione alla Pfizer: 30 dipendenti intossicati alla mensa
ASCOLI  - Nel giorno in cui la Regione Marche decide di autorizzare ai medici di base la prescrizione del Paxlovid, la pillola anti Covid prodotta nello stabilimento di...

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ASCOLI  - Nel giorno in cui la Regione Marche decide di autorizzare ai medici di base la prescrizione del Paxlovid, la pillola anti Covid prodotta nello stabilimento di Campolungo, fiore all’occhiello della multinazionale Pfizer, purtroppo c’è da registrare un inconveniente che è avvenuto in mensa.

 

 

Una trentina di dipendenti del sito, infatti, hanno accusato malori, dissenteria e in alcuni casi qualche linea di febbre dopo avere consumato il pasto nella mensa aziendale. Per fortuna niente di grave ma pur sempre un’intossicazione alimentare.


In base alle testimonianze degli intossicati, sotto accusa sarebbe finita una confezione di macedonia consumata a mensa durante la pausa lavorativa. Immediatamente sono scattate le misure di sicurezza previste dal protocollo aziendale. La commissione mensa della Pfizer è stata subito avvertita dopo gli episodi di malori dei dipendenti ed è stato immediatamente sospeso il servizio nello stabilimento sostituito da un buono pasto del valore di quattro euro. Inoltre è stata avviata un’indagine per scoprire come possa essere accaduto.


Ove possibile l’iter dovrebbe prevedere una certificazione sanitaria che attesti la diagnosi di tossinfezione alimentare. Ovviamente tale documento dovrebbe indicare il patogeno interessato (cioè il microrganismo causa della manifestazione patologica). Si dovrebbe cercare di acquisire una porzione dell’alimento indagato come probabile causa della malattia. Tale cibo è indispensabile per l’effettuazione di determinazioni analitiche utili a riscontrare la presenza dello stesso patogeno di cui sopra. Questo iter procedurale, non sempre attuabile, permette di definire il legame accidentale tra il consumo di un alimento e l’insorgenza della tossinfezione alimentare. Appare subito evidente che tale prassi spesso è difficilmente attuabile.

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Corriere Adriatico