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ASCOLI - Il martoriato Piceno, tra post terremoto ed emergenza Covid-19, mai come adesso sembra essere un grande cantiere aperto, con l’obiettivo di ritrovare una viabilità che possa davvero ricollegare questo territorio al resto del Paese. Una scommessa ancora in corso con ben 52 interventi tra cui alcuni che sono ormai conclusi, altri in ritardo rispetto alle scadenze e altri che risultano sospesi da tempo.
I costi
Il tutto sotto la gestione dell’Anas per un pacchetto di investimenti già avviati di oltre 28 milioni solo lungo la Salaria, altri 21 milioni circa per la Nursina-Tre valli umbre di collegamento tra il Piceno e l’Umbria e ulteriori 3,1 milioni di lavori sul raccordo autostradale Ascoli-Porto d’Ascoli, cui si vanno ad aggiungere tanti altri cantieri aperti su strade provinciali e comunali. Una fase importante, ma ancora molto delicata e complessa ad oltre 4 anni e mezzo dalle prime scosse del sisma del 2016.
I lavori al termine
Sui complessivi 52 cantieri per la viabilità nel Piceno attualmente aperti – secondo i dati aggiornati dell’Anas – in 39 casi vedono i lavori tutt’ora in corso. Tra questi, in 11 casi le opere sono praticamente concluse: si tratta di interventi avviati tra il 2017 e il 2018 ed ora giunti al termine che riguardano un tratto della Salaria dal chilometro 145 al 146 e il raccordo dell’Ascoli-Porto d’Ascoli (in entrambi i casi con miglioramento sismico di un viadotto), oltre ad opere di protezione sulla Nursina all’innesto con la provinciale 129 a Capodacqua e ad altri 7 cantieri su 5 strade provinciali e 2 comunali (a Palmiano e Force).
Le riaperture nel 2021
Sono quattro, nel quadro complessivo dei cantieri aperti, gli interventi che l’Anas prevede di concludere entro l’anno.
I cantieri in ritardo
I lavori per la viabilità che si sono prolungati oltre il termine inizialmente previsto per la riconsegna, sono 25. E tra questi c’è anche un caso in cui, essendo stato consegnato il cantiere a luglio 2020, i lavori non sono ancora iniziati. Si tratta dell’intervento sulla Salaria, al chilometro 160,3, per il miglioramento sismico di un viadotto per un importo di 3,9 milioni. Poi, oltre a differenti stati di avanzamento che vanno, strada per strada, da meno dell’1% fino a circa il 90%, ci sono 14 cantieri dove i lavori hanno superato il 95% di avanzamento e sono ormai prossimi alla conclusione: si tratta di interventi che stanno arrivando con un lieve ritardo rispetto al cronoprogramma, tra i quali spiccano i lavori ad Ascoli sul raccordo tra Monticelli e il Marino (l’ex Salaria) per un tratto di 2,9 chilometri, quelli sulla Piceno Aprutina sempre nel capoluogo, così come sulla provinciale Nursina dall’innesto del viadotto Rozzi a Forca Canapine e in altri tratti. E ancora, sulla Statale delle Tre valli umbre (tratto Norcia-Arquata), sulla Salaria per miglioramenti sismici e protezioni da caduta massi, su alcune strade provinciali e sulla Venarotta-Montemonaco. Dall’andamento dei lavori programmati e dalla tempistica, dipenderà la possibilità del Piceno di abbattere le attuali, evidenti, difficoltà di collegamento che rischiano di isolarlo ancora per troppo tempo.
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Corriere Adriatico