Ascoli, Salaria impercorribile fra cantieri, deviazioni e trappole autovelox: più di tre ore in auto per fare i 180 km fino a Roma

Altre interruzioni in programma nel Reatino a causa di un viadotto poco sicuro

Salaria impercorribile fra cantieri, deviazioni e trappole autovelox: più di tre ore in auto per fare i 180 km fino a Roma
ASCOLI - La Salaria torna sotto i riflettori, tra un ordine del giorno che parte dal consiglio comunale ascolano e le segnalazioni di cittadini del territorio reatino, con...

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ASCOLILa Salaria torna sotto i riflettori, tra un ordine del giorno che parte dal consiglio comunale ascolano e le segnalazioni di cittadini del territorio reatino, con l’obiettivo di accelerare i tempi e gli interventi necessari per rendere quanto meno decoroso e percorribile senza troppi problemi quello che è a tutt’oggi il principale collegamento tra il Piceno e la capitale.

 

E questo perché lo scenario, con ancora numerosi cantieri per risanare i danni provocati dal sisma e altre criticità – come ad esempio la deviazione in una strada secondaria a rischio frane nella zona verso Rieti - che hanno allungato tempi e speranze, è sicuramente ancora distante dall’obiettivo di risistemare e cercare di migliorare la viabilità in direzione Tirreno ed entroterra.

Il cantiere

Il tutto con un cantiere imponente in corso, tra Trisungo e Valgarizia (finanziato per 83,7 milioni), uno in attesa di partire all’altezza di Mozzano (con relativa variante) e con l’ok dell’Anas al progetto definitivo per il secondo lotto tra Valgarizia e Acquasanta. Perché una cosa è certa: non si possono ancora a lungo percorrere 180 chilometri in circa 3 ore e sempre con l’incubo di cantieri, rallentamento e autovelox. Proprio per tornare a far sentire la propria voce sulla questione della Salaria, i gruppi di maggioranza in consiglio comunale, con Luigi Lattanzi primo firmatario, hanno presentato un ordine del giorno proprio per supportare il sindaco Fioravanti e la giunta a tornare a sollecitare una accelerazione per gli interventi necessari a ripristinare perlomeno le condizioni di normalità e sicurezza lungo l’arteria che collega Ascoli a Roma. «Si tratta di una proposta nata da un confronto interno alla nostra lista – spiega il consigliere Luigi Lattanzi – e firmata da tutti i gruppi di maggioranza per poter dare uno strumento al sindaco per sollecitare Anas e tutti gli organi istituzionali preposti. Un discorso in linea con la strategia del sindaco di città metromontana e di apertura all’entroterra, con tre criticità da superare: la conclusione dell’intervento in corso tra Trisungo e Valgarizia, lo sblocco dei lavori all’altezza di Mozzano con rotatoria e cavalcavia sul Fluvione e la necessità di intervenire, anche con ampliamenti della carreggiata, tra Acquasanta e Favalanciata».

L’ordine del giorno

In concreto, l’ordine di giorno per sollecitare gli interventi sul collegamento stradale tra Ascoli e il Tirreno e con l’entroterra e l’Umbria. In tale direzione,l’obiettivo del documento è supportare l’azione del sindaco Fioravanti per sbloccare il miglioramento del tratto tra Favalanciata e Acquasanta dal km. 155+400 al km 159+000, attraverso l’ampliamento della sede stradale e la previsione di ulteriori gallerie, lo spostamento della sede stradale, l’aumento del raggio di curvatura delle curve più pericolose, il miglioramento dell’attraversamento dei centri abitati, la sostituzione delle barriere di sicurezza e il rifacimento della pavimentazione. Oltre alla realizzazione dello svincolo di Acquasanta e Quintodecimo e di quello di Favalanciata in corso di progettazione.

La protesta reatina

Dalla provincia di Rieti si levano voci di protesta da parte di alcuni automobilisti che segnalano il rischio di poter vedere da un momento all’altro interrotti i collegamenti tra Ascoli e il territorio reatino proprio al km 132 dove è ancora necessario transitare, con una pericolosa deviazione (da più di 4 anni), per 6 chilometri lungo una vecchia strada provinciale, per consentire i lavori di ristrutturazione di un viadotto, considerando che su quella strada c’è anche il transito alternato a causa di una frana.

 

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Corriere Adriatico