Ascoli, madre di 5 figli rovinata dal gioco d'azzardo: «Mi ero illusa»

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ASCOLI - La sua era una vita appartenente perfetta, mamma di cinque figli con marito e senza difficoltà economiche. Fino a quando la loro attività a conduzione familiare fallisce per via della crisi, e lei pensionata di 65 anni vede crollare, intorno a sé, tutte le certezze. Ed ecco che E.R. inizia ad investire i risparmi di una vita nelle slot machine, illudendosi che in questo modo possa nuovamente ritrovare quella stabilità e tranquillità ormai perduta. Invece si trova a da sola, senza amici, inizia ad isolari e a sperperare tutti i soldi di famiglia nell’arco di sette anni. Ma grazie ad una amica, alla quale confiderà il suo calvario, contatterà uno dei quattro sportelli attivi sul territorio nell’ambito del progetto GAP, piano integrato per il contrasto al gioco d’azzardo patologico. Ed oggi sono due mesi che è astinente dal gioco e ha accettato di partecipare ai gruppi di sostegno per giocatori che partiranno ad aprile. «Sono trascorsi anni da quando sono entrata nel vorticoso tunnel del gioco ma grazie ad una amica – spiega la donna - alla quale ho confidato la mia situazione, ho trovato il coraggio di affrontare la difficoltà economica in cui mi trovo e soprattutto l’angoscia di doverlo raccontare alla mia famiglia per la vergogna di aver dilapidato quello che restava dei risparmi di una vita. Mi ero illusa che attraverso slot machine e gratta e vinci avrei potuto riportare la famiglia all’antica condizione di benessere economico». E.R. è una delle 80 persone che, dal mese di aprile dello scorso anno alla fine del 2018, hanno contattato uno degli sportelli operativi nei territori di Comunanza, Ascoli Piceno, Pagliare del Tronto e San Benedetto del Tronto. 
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Corriere Adriatico