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ASCOLI - «Il problema è sotto gli occhi di tutti da anni ormai. Da tempo gridiamo “Al lupo, al lupo”. Chiediamo che si attivino con urgenza gli organi competenti Ata, Comuni e Regione con la convocazione di un tavolo tecnico. Noi siamo disponibili a ogni soluzione, ma dobbiamo sapere cosa si vorrà fare». Così l’amministratore delegato di Picenambiente, Leonardo Collina, interviene dopo le ultime vicende del Tmb di Relluce.
Venerdì scorso la società di gestione dei rifiuti aveva comunicato la necessità di sospensione dell’impianto di trattamento meccanico biologico (Tmb) «per sopravvenute gravi ragioni di sicurezza dovute da rottura/ammaloramento per senescenza tecnica-infrastrutturale (fine vita) di due macchinari». La perizia aveva denunciato anche una situazione di estremo pericolo per i lavoratori, prescrivendo di intervenire con estrema urgenza su vaglio rotante a tamburo (utilizzato per la separazione tra secco e umido) e carroponte (usato per il caricamento dei rifiuti). «La questione è seria: parliamo di sicurezza – sostiene Collina -. L’impianto è stato collaudato oltre 20 anni fa. Dal 2016 denunciamo la necessità di un ammodernamento. Nel 2019 abbiamo proposto il progetto: un investimento di 10 milioni di euro. Lo scorso 23 gennaio abbiamo presentato l’istanza di riesame Aia con intervento di revamping tecnologico: la Provincia sta ancora valutando. Oggi ci cade addosso questa problematica. L’impianto non ha più tenuta strutturale».
Sabato sarà l’ultimo giorno per il conferimento dei rifiuti al Tmb, da lì serviranno altri sette o dieci giorni per i lavori di svuotamento. «A quel punto saremo nelle condizioni di poter trasportare i rifiuti altrove.
Corriere Adriatico