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Quest’anno il cerimoniale cade nel giorno di Sant’Emidio: sarà l’occasione per ribadire lo stretto legame della Quintana con la storia della città. I sestieri renderanno omaggio al patrono, offrendo un cero votivo, saranno benedetti i cavalieri giostranti e avverrà l’estrazione dall’elmo del Capitano del popolo dell’ordine di partenza della Giostra.
Gli imbrattamenti
Restano invece impressi negli occhi purtroppo gli imbrattamenti dei ponti decorati dai tanti sestieranti. Oltre al ponte Nuovo di Porta Tufilla, rovinato dalla vernice blu, medesima sorte è toccata al ponte di Porta Solestà e al ponte Cartaro della Piazzarola. In questi due casi la vernice rossa ha imbrattato le opere di gialloblù e biancorossi. «Così non si fa altro che surriscaldare gli animi», aveva dichiarato su queste colonne il console di Porta Tufilla, Francesco Mazzocchi, rammaricato per gli atti vandalici sul ponte e contro la sede rossonera. E così è stato. Nella notte tra giovedì e venerdì è spuntata una scritta offensiva nei confronti dei tufillanti, su un pannello all’ingresso del quartiere di Borgo Solestà, nei pressi del ponte romano.
L'opera d'arte
Le polemiche però si spengono di fronte all’ennesima opera d’arte: Porta Maggiore si rende protagonista di una decorazione capolavoro del proprio ponte, a distanza di tre anni dall’ultima volta. Armati di vernice e pennello, fino all’alba, i neroverdi sono stati gli ultimi a scendere in pista. Il risultato è spettacolare. Un cavaliere lancia in resta, una dea bendata, ma soprattutto il ricordo per chi non c’è più. C’è un cherubino, assorto con la scritta “Sumo con noi”, per omaggiare Mauro Morganti, scomparso nove mesi fa, fervente neroverde. E si scorge un palloncino rosso a forma di cuore: c’è il nome di Cecilia, la ragazza che è volata via troppo presto.
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