Ascoli, società partecipate nel mirino La Corte dei Conti contro la Provincia

La Corte dei Conti ha bacchettato la Provincia per le società partecipate
ASCOLI - La Corte dei Conti bacchetta anche la Provincia di Ascoli per il Piano operativo di razionalizzazione delle società partecipate che presenta, secondo i...

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ASCOLI - La Corte dei Conti bacchetta anche la Provincia di Ascoli per il Piano operativo di razionalizzazione delle società partecipate che presenta, secondo i giudici contabili, "irregolarità e lacune".


I giudici contabili, così come avvenuto anche per alcuni Comuni piceni, scrive a Palazzo San Filippo per evidenziare le carenze del Piano di razionalizzazione rispetto a quanto previsto dalle normative in materia. Il primo appunto riguarda il mancato rispetto dei termini del 31 marzo 2015 per l'approvazione, considerando che l'ente provinciale ascolano ha varato il Piano solo il successivo 20 maggio. Il procedimento seguito, quindi, per la Corte dei Conti risulta formalmente non conforme. Per quel che riguarda, invece, l'aspetto sostanziale, secondo la magistratura contabile il Piano in questione "non risulta pienamente rispettoso della normativa laddove impone di specificare le modalità, i tempi di attuazione e l'esposizione in dettaglio dei risparmi da conseguire". Si rileva, quindi, "la carenza del provvedimento in merito all'esposizione dettagliata dei risparmi da conseguire, che andrebbero valutati anche in caso di mantenimento della partecipazione, alla indicazione delle modalità ed al rispetto del termine del 31 dicembre 2015". 


Non risulta, inoltre, secondo la Corte dei Conti, "una specifica valutazione circa la indispensabilità o meno delle partecipazioni societarie rispetto al perseguimento delle proprie finalità istituzionali e ai fini della conseguente eliminazione anche mediante messa in liquidazione o cessione". "Nel Piano - si legge nella valutazione dei giudici - la Provincia, pur dando evidenza alle valutazioni compiute con la ricognizione e con delibera consiliare, rappresenta di non aver mai provveduto a dare esecuzione a tale atto deliberativo". Da ultimo, la Corte rileva anche che la relazione, "pur offrendo alcuni dati patrimoniali ed economici, non effettua un'analisi comparativa dei costi di funzionamento delle società e delle possibili azioni di limitazione degli stessi".  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico