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ASCOLI Fare il bilancio della propria attività, decorsi sedici anni dalla sua istituzione, sembra essere diventato un punto fermo al quale dare molta importanza. La grande prova, quella del periodo estivo, delle vacanze, anche quest’anno è stata ampiamente superata senza tante difficoltà. Stiamo parlando dell’Adorazione Eucaristica Perpetua, fatta nella Chiesa di Santa Maria della Carità (della Scopa) divenuta, oramai, una realtà ascolana. Come molti ricorderanno, nel giugno 2006, con la concelebrazione della messa, presieduta dall’allora vescovo diocesano Silvano Montevecchi, si tenne l’inaugurazione solenne del culto eucaristico, un’iniziativa di particolare rilievo, che rappresentò una vera novità sia per la diocesi sia per Ascoli. Nella chiesa di Santa Maria della Carità, infatti, letteralmente gremita, avvenne l’intronizzazione del Santissimo Sacramento e, da quel momento, iniziò l’adorazione eucaristica perpetua.
La staffetta
In questi sedici anni, 24 ore su 24, trecentosessantacinque giorni l’anno, alcune centinaia d’adoratori, tra giovani, donne e uomini, presenti a turno, con fede e perseveranza, hanno garantito, notte e giorno, la continuità dell’Adorazione Eucaristica, trascorrendo un’ora la settimana davanti al Santissimo Sacramento. «Ad oggi – ha riferito una delle due suore laiche che custodiscono la chiesa e gestiscono i servizi ad essa connessi – sono iscritti 240 adoratori, sufficienti per coprire le 168 ore settimanali.
L’esperienza
«È un’esperienza molto forte - gli fa eco Giuliano Ciccolini, presente in chiesa ogni domenica mattina alle ore 7 - la quale invita tutti noi ad avere un rapporto privilegiato con l’eucaristia, nella preghiera e nella contemplazione. Come ha detto Papa Francesco, adorare Dio, significa imparare a stare con Lui, a fermarci a dialogare, sentendo che la sua presenza è la più vera, la più buona, la più importante di tutte». È stato detto altresì che, in tempi in cui le nostre chiese in determinate ore del giorno sono chiuse, un luogo di culto sempre aperto per chiunque ci voglia entrare a qualsiasi ora del giorno o della notte, è come le braccia sempre aperte di Gesù, disposto ad accogliere tutte le persone.
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Corriere Adriatico