Pistole per la polizia locale. L’Arengo fruga nel bilancio in cerca di risorse per acquistare le armi

Pistole per i vigili urbani. L’Arengo fruga nel bilancio in cerca di risorse per acquistare le armi
ASCOLI - La direzione riguardo ai controlli del territorio è sempre più chiara: a fronte di indicazioni provenienti dal Ministero dell’interno e di...

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ASCOLI - La direzione riguardo ai controlli del territorio è sempre più chiara: a fronte di indicazioni provenienti dal Ministero dell’interno e di sollecitazioni da parte della Prefettura, il capoluogo piceno sarà presidiato – presumibilmente entro il 2023 - da forze di polizia locali e provinciali tutte dotate di armi. E se l’Arengo ha già fatto un primo passo in tal senso, approvando in consiglio comunale, nel settembre scorso, una modifica al regolamento che prevede proprio l’utilizzo anche della pistola da parte dei vigili urbani (previa visita e con successivo corso di formazione), anche la Provincia chiude il cerchio procedendo all’autorizzazione per l’utilizzo della pistola anche del nuovo comandante della polizia provinciale Eugenio Vendrame, in qualità di agente di pubblica sicurezza.  Allineandosi di fatto al regolamento che, per gli agenti di Palazzo San Filippo prevede già la dotazione di armi per l’espletamento di specifiche attività (tra cui, ad esempio, quelle venatorie). Si va a definire un quadro complessivo ben preciso, dunque, sulla base delle indicazioni e dei solleciti del Ministero dell’interno agli enti locali per richiedere l’armamento, al fine di garantire una maggiore collaborazione tra tutte le forze dell’ordine presenti sul territorio. Un messaggio reiterato anche dalla Prefettura. 

La dotazione

 

Dal punto di vista della dotazione di armi, in Provincia era ed è in essere un regolamento che prevede, per la polizia provinciale, già l’utilizzo della pistola per determinate attività, ora con decreto presidenziale si va a chiudere il cerchio assegnando in dotazione anche al nuovo comandante Vendrame una pistola semiautomatica Beretta da impiegare nel pieno rispetto delle disposizioni. Più in generale, le armi agli agenti della polizia provinciale possono essere utilizzate per la difesa personale e per l’abbattimento di animali nei singoli casi in cui venga deciso l’intervento da parte delle autorità competenti. Tutti i servizi riguardanti l’attività di vigilanza ittico-venatoria ed ambientale o altri servizi di polizia provinciale possono essere svolti dagli addetti al servizio con qualifica di agenti di pubblica sicurezza con le armi in dotazione. Le armi possono essere usate per i servizi in collaborazione con le altre forze di polizia previsti da specifica normativa. 

L'armamento dei vigili urbani
 

Per quanto riguarda l’armamento dei vigili urbani del capoluogo, guidati dal comandante Patrizia Celani, dopo l’approvazione del regolamento aggiornato in consiglio comunale, adesso si tratterà di rendere operativa la decisione presa. In questa direzione, il prossimo passaggio sarà l’inserimento nel bilancio di previsione - che deve arrivare all’attenzione dei consiglieri comunali entro mese di gennaio – della spesa prevista per l’acquisto delle pistole da consegnare, poi, agli agenti della polizia locale che non chiederanno di rinunciare all’arma. A seguire, si partirà con i relativi corsi di addestramento e formazione che sono obbligatori, prima di poter utilizzare la pistola in servizio. I vigili potranno portare la pistola per l’effettuazione di servizi di vigilanza, di servizi notturni di pronto intervento e di servizi elettorali o referendari. Ma anche fuori dal territorio comunale in casi di soccorso per calamità naturali ed emergenze (ma soltanto per un numero predeterminato di agenti su indicazione del sindaco) o per missioni specifiche su apposita autorizzazione, servizi in collaborazione con le altre forze dell’ordine o, dal singolo agente, nei casi di flagranza di illeciti commessi sul territorio comunale in cui si renda necessario intervenire. 
 

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Corriere Adriatico