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ASCOLI - Dopo il sì del consiglio comunale alle pistole dei vigili urbani in città - salvo richieste di rinuncia dovute a dei comprovati motivi – si entra adesso nella fase applicativa del nuovo regolamento, varato anche su sollecito del prefetto in base agli indirizzi ministeriali.
Un regolamento che mette in evidenza alcuni aspetti importanti, ponendo dei paletti ben precisi: in primis si definiscono le circostanze specifiche nelle quali gli agenti di polizia municipale potranno utilizzare la pistola che riceveranno in dotazione (visto che non potranno utilizzarla per qualsiasi tipo di servizio né portarla dietro quando non necessario), mentre in secondo luogo si autorizza anche la possibilità di dotate i vigili anche di spray anti-aggressione, bastoni distanziatori, manette e, per le cerimonie e i servizi di rappresentanza (dove la pistola è vietata) anche una sciabola.
Le nuove regole messe a punto dall’Arengo, sulla scia delle indicazioni ministeriali, sbloccano di fatto la concessione della pistola ad uso esclusivamente di difesa (con tre tipologie e marche specifiche individuate, tra cui una Beretta) agli addetti della polizia municipale in quanto in possesso della qualifica di agenti di pubblica sicurezza.
Si potrà invece portare la pistola in caso di servizi di vigilanza anche a protezione della sede di polizia municipale, per servizi notturni di pronto intervento e per servizi elettorali o referendari. Si potrà fare eccezione rispetto al porto dell’arma fuori dal territorio comunale solo in casi di soccorso anche per calamità ed emergenze (ma solo su per un numero predeterminato di agenti su indicazione del sindaco), come rinforzo, previo accordo tra le istituzioni interessate. Così come missioni specifiche su apposita autorizzazione, servizi in collaborazione con le forze dell’ordine e per iniziative dei singoli operatori nei casi di flagranza di illeciti commessi sul territorio comunale. Gli agenti potranno portare l’arma, ovviamente, anche per il percorso dal proprio domicilio al luogo di servizio. La pistola non potrà essere utilizzata neanche nelle cerimonie e nei servizi di rappresentanza.
Con il regolamento approvato viene consentito all’Arengo anche di dotare eventualmente i vigili urbani anche di strumenti di autodifesa non classificati come arma. Il riferimento specifico è allo spray antiaggressione (in bomboletta contenente nebulizzante con miscela irritante), il bastone distanziatore-estensibile (dispositivo di materiale plastico o sintetico), il giubbotto antiproiettili e anche resistente ad armi da taglio e le manette per impedire la fuga di persone fermare o arrestate. Infine, si potranno consegnare anche le sciabole che potranno essere utilizzata dagli agenti solo per i servizi di rappresentanza. Questi strumenti di difesa, non identificati come armi, potranno essere semplicemente consegnati, senza richieste di ulteriori autorizzazioni salvo, dove previsto, il superamento di un corso di addestramento. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico