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ASCOLI - L’Arengo si presenta puntuale all’appuntamento per potersi assicurare i finanziamenti, pari a 20,4 milioni di euro, e spianare la strada ai 19 interventi su altrettanti immobili comunali per la ricostruzione pubblica post sisma. Entro lunedì, infatti, dovevano essere avviate le gare per affidare tutti gli incarichi di progettazione delle opere programmate dall’amministrazione comunale, su indirizzo del sindaco Fioravanti, per garantirsi le risorse del Pnrr per le aree del terremoto messe a disposizione dall’ufficio del commissario del sisma Castelli.
Lo sblocco dei progetti
Di fatto, con questo sblocco complessivo delle progettazioni, si entra finalmente nella fase operativa per andare a sanare le ferite provocate dal sisma 2016 anche su palazzi-simbolo della città, come Palazzo Arengo e Palazzo dei capitani, con la sua torre campanaria ingabbiata. Proprio a ridosso della scadenza di fine luglio, l’Arengo ha, dunque, risposto presente all’appello – con un’accelerazione richiesta dal sindaco e dall’assessore ai lavori pubblici Cardinelli - avviando le gare di affidamento gli incarichi ancora mancanti per progettare le opere di ricostruzione pubblica su beni comunali.
Gli avvisi di gara
E se era già stata aggiudicata da tempo la progettazione relativa alla ricostruzione della curva sud (finanziata con sette milioni di euro), adesso arriva una vera e propria infornata di avvisi di gara per progettare gli interventi su Palazzo Arengo (4 milioni di euro), sulla palazzina ex uffici finanziari che si affaccia sul giardino comunale (3 milioni), su Palazzo Capitani e in particolare la torre e l’area archeologica (3 milioni), sulla palazzina ex Enal (1,5 milioni) e poi su tutti i cimiteri danneggiati, a partire da quello cittadino a Borgo Solestà (600mila euro), per proseguire con quelli di Poggio di Bretta (60mila euro), di Venagrande (400mila euro), di Mozzano (40mila euro), di Lisciano (100mila euro), di Castel Trosino (150mila euro), di Piagge (70mila euro), di Funti (50mila euro), di Giustimana (50mila euro), di Casalena (50mila euro), di Pianacerro (50mila euro), di Polesio (200mila euro), di Porchiano (80mila euro) e di Rosara (50mila euro).
Gli edifici istituzionali
Così come la palazzina ex uffici finanziari che si affaccia sul giardino comunale e che è stata dichiarata totalmente inagibile ed evacuata con trasferimento provvisorio degli uffici in altra sede. Altro esempio dell’immagine istituzionale danneggiata dal sisma è quello relativo a Palazzo dei capitani che, con 3 milioni di euro, dovrà subire una serie di interventi di rilievo soprattutto per sanare la situazione della torre campanaria oltre all’area archeologica alla base dello storico immobile. Tutti lavori che dovranno essere conclusi, secondo la tempistica del Pnrr, entro marzo 2026, ovvero a quasi 10 anni di distanza dalle terribili scosse dell’agosto 2016. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico