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ASCOLI - Ieri, primo giorno di visite di parenti e familiari alle persone ricoverate nei due ospedali dell’Area Vasta 5, il Mazzoni di Ascoli e il Madonna del Soccorso di S. Benedetto. Una giornata trascorsa senza eccessivi intoppi, anche se alcuni reparti hanno applicato orari e regole stringenti per le viste. Secondo una disposizione della Direzione dell’Area Vasta 5, l’accesso è stato consentito a una persona alla volta per camera e per un massimo di trenta minuti.
In pratica, per una camera che ospita quattro pazienti, qualche familiare ha dovuto attendere un’ora e mezza per visitare il paziente stesso.
Nella giornata di ieri sono arrivate presso la farmacia del Mazzoni duemila dosi di Astrazeneca e 2.530 dosi di Moderna. Si tratta, per quanto concerne Astrazeneca di un quantitativo non eccessivo, però, come spiegano dalla farmacia del Mazzoni, nell’arco di questa settimana dovrebbero arrivare altre scorte del vaccino anglo-svedese, mentre mercoledì dovrebbero arrivare scorte del vaccino Pfizer. Vaccini, è un discorso che riguarda soprattutto Astrazeneca, che in buona parte vengono accantonati per i richiami del mese di luglio. In caso di sofferenza per mancanza di dosi si ricorrerà alle scorte accantonate presso l’Inrca di Ancona.
Al riguardo, il direttore della Farmacia dell’ospedale di Ascoli è molto chiaro. «Al momento – spiega Isidoro Mazzoni – non ci sono problemi per i richiami fissati a luglio. Chi ha fatto la prima dose con Astrazeneca e ha più di 60 anni gli verrà somministrato lo stesso vaccino per il richiamo. Qualora, per un motivo allo stato attuale, non valutabile, nell’eventuale mancanza del vaccino Astrazeneca si procederà anche per gli over ’60 con la vaccinazione eterologa utilizzando Pfizer o Moderna. Ma ripeto, al momento, non ci sono problemi». Per quanto concerne, invece, gli effetti collaterali del vaccino, in Area Vasta 5 si sono riscontrati, da un punto di vista quantitativo, maggiori effetti con i vaccini mRNA, cioè, Pfizer e Moderna.
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Corriere Adriatico