Ospedale, contratti prorogati ad alcuni precari ma c’è chi se ne va da Ascoli

Ospedale, contratti prorogati ad alcuni precari ma c’è chi se ne va da Ascoli
ASCOLI - Buone notizie sul fronte dei contratti precari degli operatori sanitari. A seguito anche della mobilitazione organizzata da Usb e Nursind davanti alla Regione Marche,...

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ASCOLI - Buone notizie sul fronte dei contratti precari degli operatori sanitari. A seguito anche della mobilitazione organizzata da Usb e Nursind davanti alla Regione Marche, l'incontro con il governatore Acquaroli ha sortito un effetto positivo. È stato infatti deciso un aumento del tetto di spesa del personale per l’azienda sanitaria territoriale di Ascoli di 1,2 milioni di euro. Questo finanziamento eviterà ulteriori mancati rinnovi a fine gennaio e inizio febbraio, e ha garantito le proroghe per sei unità: tre Oss, due ausiliari e un fisioterapista. 


La proroga


«Chiediamo alla direzione generale dell’Ast - affermano i sindacalisti Mauro Giuliani e Maurizio Pelosi - di prorogare altri contratti in scadenza a febbraio e di stabilizzare immediatamente il personale che soddisfa i requisiti Visto l'aumento di spesa del personale, la direzione deve presentare un piano del fabbisogno che includa stabilizzazioni, assunzioni aggiuntive tramite mobilità, immissione in ruolo e concorsi». Per Usb e Nursind è giunto il momento di procedere con le assunzioni e la riapertura dei reparti chiusi, come ad esempio l'Urologia ad Ascoli, il secondo piano della Rsa di Offida, e di riattivare i posti letto, come nella patologia neonatale di Ascoli e la Medicina d’urgenza di San Benedetto del Tronto. «Desideriamo ringraziare il presidente Acquaroli per l'attenzione dimostrata verso le problematiche che abbiamo portato alla sua attenzione. Verificheremo e vigileremo affinché le risorse economiche ottenute tramite la lotta siano impiegate nel miglior modo possibile e per garantire assunzioni stabili».


La medicina d’urgenza


Se sei sanitari precari possono tirare un sospiro di sollievo non altrettanto accade alla medicina d’urgenza di San Benedetto dove è previsto il taglio di posti letto e mancano i medici. «Pur comprendendo esigenze di equilibrismo contabile, condanniamo le logiche di tipo puramente economicistico assunte dalla direzione generale, che non dovrebbero mai orientare verso scelte organizzative che potrebbero compromettere la qualità delle cure, ancor più in un settore particolarmente delicato come quello dell’emergenza» afferma Andrea Piccinini, segretario regionale della Cimo. Piccinini ricorda che l’Ast sta già risparmiando notevoli risorse sul costo del personale dato che ad oggi mancano almeno 13 medici nei pronto soccorso dei due ospedali di Ascoli e San Benedetto «mentre le procedure concorsuali latitano nei pletorici uffici amministrativi. Stigmatizziamo il comportamento della direzione generale che, ancora una volta, ha omesso deliberatamente di informare i sindacati sul taglio del personale medico nel turno di notte, impedendo così l’attivazione di un confronto, che ci riserviamo comunque di richiedere nei prossimi giorni». C’è chi resta ma anche chi parte. «Anche all’Ast di Ascoli - afferma Maurizio Pelosi - si sta verificando un aumento delle partenze per lavorare all'estero. 


La fuga all’estero


Un tecnico di radiologia partirà per la Germania a marzo 2024, seguito da un'infermiera a metà anno. Sto ricevendo numerose telefonate riguardo alla procedura di dimissione volontaria per trasferirsi all'estero. È necessaria una riflessione nella nostra provincia e nella regione Marche. È tassativo che tutte le istituzioni si impegnino per fermare questa fuga verso l'estero, altrimenti il sistema sanitario nazionale rischia di deteriorarsi rapidamente, o addirittura di dover dipendere da professionisti sanitari provenienti dall'estero, come ad esempio dall'India». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico