Ascoli, omicidio di Giovanni Albertini Domiciliari a Giobbi, Chirico in carcere

Giovanni Albertini
ASCOLI - Giorgio Giobbi ieri è tornato a casa. Il giudice per le indagini preliminari, Giuliana Filippello, ha così accolto l'istanza, presentata dagli...

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ASCOLI - Giorgio Giobbi ieri è tornato a casa. Il giudice per le indagini preliminari, Giuliana Filippello, ha così accolto l'istanza, presentata dagli avvocati difensori Sergio Liberati e Alessio De Vecchis, in cui si chiedeva che all'imputato venisse concessa una pena meno afflittiva del carcere. Resta invece ancora recluso nella casa circondariale di Marino del Tronto l'altro imputato, Danilo Chirico, per il quale l'avvocato Riccardo Mele, del foro di Bari, non ha ancora presentato l'istanza di scarcerazione, in considerazione della delicata posizione in cui si trova il suo assistito in quanto è un collaboratore di giustizia in prova. 


Una decisione con l'interessato verrà presa fra una decina di giorni quando Mele si recherà in carcere per un colloquio con il suo assistito.
Dopo che Giobbi e Chirico, secondo l’accusa, si resero protagonisti di una selvaggia aggressione a Giovanni Albertini in un bar di Piazza del Popolo e la susseguente morte di quest'ultima cponseguenmte alla rottura della milza, episodio che si verificò il 17 febbraio scorso, a distanza di quindici giorni dall’accaduto, era il 3 marzo, i due vennero arrestati dai carabinieri, in esecuzione di un'ordinanza emessa dal Gip Filippello, su richiesta del pubblico ministero Monti, per i reati in concorso di omicidio preterintenzionale pluriaggravato per futili motivi e minorata difesa della vittima. 
Secondo la ricostruzione degli investigatori quella sera del 17 febbraio Giovanni Albertini entrò, in compagnia di un amico, in un bar di Piazza del Popolo. La sue condizioni psicofisiche erano alterate dai fumi dell'alcol. Cominciò a sparlare di Giogio Giobbi con il quale in passato aveva già avuto degli screzi. 


Era presente, oltre ad alcuni esercenti, anche Danilo Chirico che telefonicamente avvertì Giobbi, che si trovava nella sua abitazione di Villa Pigna, di ciò che stava accadendo. Quest'ultimo salì in macchina e raggiunse il bar dove iniziò il pestaggio che poi proseguì sotto le logge di Piazza del Popolo. Albertini venne colpito da schiaffi e calci che risultarono poi fatali. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico