Ascoli, scoppia lite al bar: «Cacciato perchè gay». «Non è vero, era ubriaco»

Ascoli, scoppia lite al bar: «Cacciato perchè gay». «Non è vero, era ubriaco»
ASCOLI - «Sono nazista, i gay non devono entrare nel mio locale», «I fatti non sono andati così, le telecamere di sorveglianza e i numerosi testimoni...

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ASCOLI - «Sono nazista, i gay non devono entrare nel mio locale», «I fatti non sono andati così, le telecamere di sorveglianza e i numerosi testimoni presenti possono confermare come siano davvero andate le cose». Botta e risposta infuocato, con tanto di denunce e contro denunce, tra un ascolano di mezza età e il titolare di un bar cittadino.

I fatti risalgono a tre giorni fa, quando il cliente – dichiaratamente omosessuale – si è presentato all’interno del locale per una consumazione. Stando a quanto raccontato dall’uomo però, al momento del conto il barista avrebbe avuto una violenta reazione nei suoi confronti: «Sono nazista, i gay non devono entrare» avrebbe detto il titolare, accusato dal cliente anche di aver alzato minacciosamente il braccio come per sferrargli un colpo.
  
«Mi sono spaventato e sono uscito subito dal locale, poi ho chiamato la polizia». L’uomo ha anche sporto denuncia nei confronti del barista, ma la vicenda assume tutt’altra connotazione se vista dalla parte del titolare: «Questa persona era in palese stato di ubriachezza, per oltre un’ora è rimasto nel locale senza tenere un comportamento consono».
Il cliente avrebbe infatti a più riprese fatto avances a sfondo sessuale allo stesso barista, che in tutte le occasioni non ha risposto proseguendo professionalmente nel proprio lavoro. «Alla fine ho un po’ perso la pazienza, ma tutti i testimoni possono confermare come siano davvero andate le cose. Il bar era pieno di clienti, ci sono anche le immagini delle telecamere che evidenziano i comportamenti tenuti da questa persona. Nel nostro locale chiunque è ben accetto, non posso tollerare che vengano fatte simili insinuazioni che possono ledere la nostra reputazione. Agiremo per vie legali per porre fine a questa assurda diffamazione». Le forze dell’ordine hanno già acquisito le immagini delle videocamere per far luce sulla vicenda. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico