Ascoli, cause sospese una beffa per i licenziati senza più liquidazione

Il tribunale di Ascoli
ASCOLI - C’è un effetto probabilmente non voluto o non considerato nel decreto sisma che sospende quella parte relativa ai fallimenti che prevede la corresponsione di...

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ASCOLI - C’è un effetto probabilmente non voluto o non considerato nel decreto sisma che sospende quella parte relativa ai fallimenti che prevede la corresponsione di eventuali mensilità nonché trattamento di fine rapporto e altri emolumenti, ai lavoratori delle aziende interessate dal procedimento. Congelando di fatto i termini per la presentazione delle opposizioni, il testo del decreto legge numero 189 frena anche i conseguenti pagamenti gettando nel limbo i lavoratori coinvolti. La questione riguarda un centinaio di licenziati, ma i sindacati sono convinti che il numero sia destinato ad aumentare: a fine anno potrebbero essere diverse centinaia. Ad essere sicuro oggi è il paradosso: quello di un provvedimento che nasce per agevolare le popolazioni colpite dal sisma, ma che di fatto si rivela un vero e proprio strumento di iniquità nei confronti di quei lavoratori vessati non solo dalla calamità ma persino da un doloroso licenziamento. Se non c’è univocità sul dato relativo ai lavoratori che subiranno gli effetti del provvedimento è più certo quello relativo alle sentenze di fallimento dichiarate: nel 2017 ad oggi ne sono state 8. Ammontano a 58 quelle emesse nel 2016, 53 sono invece le aziende dichiarate fallite nel 2015. Numeri importanti per una piccola provincia come quella picena. 
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Corriere Adriatico