Ascoli, le gag prima di pranzo: macchiette protagoniste. Brevi sketch tratti da proverbi e modi di dire che scaldano l’atmosfera

Ascoli, le gag prima di pranzo: macchiette protagoniste. Brevi sketch tratti da proverbi e modi di dire che scaldano l’atmosfera
ASCOLI Un’esplosione di colori, di gioia e di divertimento: piazze e vie del centro sono diventate un teatro a cielo aperto dove a farla da padrona sono le scenette, gli...

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ASCOLI Un’esplosione di colori, di gioia e di divertimento: piazze e vie del centro sono diventate un teatro a cielo aperto dove a farla da padrona sono le scenette, gli sketch e le gag che le maschere rappresentano.

 

Vere recite

Quella della domenica mattina è il momento in cui a recitare un ruolo da protagonista sono le macchiette, vera caratteristica del Carnevale di Ascoli. Modi di dire, proverbi o anche fatti di cronaca sono lo spunto per la mascherata, talvolta decisa la mattina stessa e realizzata con quello che si può trovare dentro casa. Elegante e esilarante la mascherata realizzata da Maria Antonietta Gagliardi che non sopporta ad esempio chi la tocca quando le parla oppure i vocali di dieci minuti inviati con l’sms e, a quel punto, le si… accendono tutte le lampadine: soprattutto quelle che ha in testa attaccate alla parrucca. I tanti lavori realizzati e la promozione fatta nel corso degli anni dall’amministrazione comunale hanno fatto sì che Ascoli diventasse una bomboniera, anzi ben tre come quelle messe in scena da Luigia Rossi Brunori, Silvia Formichetti e Chiara Giovannozzi. Ma c’è anche chi non ha mancato di ironizzare sulla pavimentazione delle vie del centro e sulla manutenzione che talvolta necessita: Paolo Fratoni e Maria Vincenza Naticchioni si sono presentati in tutù per ballare insieme alle mattonelle di piazza Arringo. Divertentissima la mascherata preparata da Walter Storoni alle prese con il figlio Sergio che non vuole saperne di «recalà dalla pianta». Non poteva mancare un affezionato del Carnevale ascolano come Giuliano Giorgi che a tutti domandava: «Che cavolo vuoi?» tra le diverse qualità dell’ortaggio che aveva attaccato alla sua giacca. Fantasia e sagacia che rendono il Carnevale di Ascoli unico nel suo genere dove, oltre alle maschere, a diventare protagonisti sono anche i tanti che hanno gremito il centro cittadino.

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Corriere Adriatico