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ASCOLI - Una curva molto pericolosa e a forte rischio incidenti sotto un versante con qualche criticità: questi i motivi che spingono l’Arengo ad affidare subito i lavori di sistemazione e messa in sicurezza del ponte di San Filippo. Via subito all’avvio del cantiere, dunque, su input del sindaco Marco Fioravanti e dell’assessore ai lavori pubblici Marco Cardinelli, per tamponare le problematiche di una infrastruttura fondamentale per il collegamento tra Monticelli, la zona di San Filippo e il centro cittadino.
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Si partirà in tempi strettissimi, entro qualche settimana, con l’aggiudicazione dell’intervento per un costo previsto di circa 580mila euro che riguarderà anche il completamento della pista ciclopedonale che dal ponte si dirige verso il quartiere di Monticelli.
La curva a rischio
Con la realizzazione dell’intervento, l’amministrazione comunale intende innanzitutto andare a migliorare la viabilità e il grado di sicurezza proprio in quel tratto in cui lo storico ponte – reduce da un complesso e lungo intervento di sistemazione nel corso della precedente legislatura – si raccorda con la strada che conduce verso Monticelli.
La viabilità
L’intervento prevede, infatti, innanzitutto il rifacimento della curva a rischio per poi passare, in una seconda fase, anche alla sistemazione della pista-ciclo-pedonale. Chiaramente, l’intervento richiederà anche una temporanea o parziale interruzione del transito veicolare, ma si cercheranno tutte le soluzioni più opportune per ridurre al limite i disagi per gli automobilisti.
L’urgenza
Diversi i motivi alla base dell’urgenza dell’intervento, evidenziati dal geologo incaricato di effettuare la ricognizione e la relazione. Innanzitutto, i recenti rilievi e sopralluoghi ad aprile, hanno evidenziato il peggioramento dell’equilibrio e della stabilità dei terreni affioranti specie nella porzione superiore del versante sovrastante. Gli interventi di messa in sicurezza, dunque, risultano essenziali per un’adeguata sistemazione del tratto. Tra l’altro, si ritiene ideale il periodo, sia dal punto di vista meteo e climatico, per procedere con lavori che prevedono la movimentazione di terra delle scarpate, sia per quel che riguarda una minore incidenza del traffico tra giugno e agosto anche per la chiusura delle sedi scolastiche, riducendo i disagi. Tra l’altro, secondo la relazione geologica, non intervenendo in tempi brevi si andrebbe verso un incremento della pericolosità dal punto di vista geologico sul versante e la scarpata ridosso del ponte. Ci sono tutte le motivazioni, dunque, per aprire il cantiere tra maggio e giugno Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico