Ascoli, nasce una fondazione per gestire i teatri comunali e l'istituto musicale Spontini

Nasce una fondazione per gestire i teatri comunali e l'istituto musicale Spontini
ASCOLI - Si chiamerà Fondazione Ascoli Cultura e avrà il compito di gestire i principali contenitori culturali cittadini per valorizzarli e ottimizzarne...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ASCOLI - Si chiamerà Fondazione Ascoli Cultura e avrà il compito di gestire i principali contenitori culturali cittadini per valorizzarli e ottimizzarne l’utilizzo. Questa la novità in arrivo a Palazzo dei Capitani, nella seduta del consiglio comunale di domani pomeriggio, per andare a concretizzare un’idea alla quale già da tempo a Palazzo Arengo si sta lavorando proprio per ammortizzare i costi e incrementare le potenzialità di quei contenitori che rappresentano punti di riferimento per le attività culturali in città, quali la sede dell’istituto musicale Spontini (che da anni è operativo grazie a un importante contributo comunale) e, a seguire, anche gli stessi teatri storici, il Ventidio Basso e il Filarmonici.  


Il confronto


La volontà del sindaco Fioravanti, in tale direzione, è chiara. E ora si arriva al confronto con i consiglieri comunali proprio per puntare con convinzione su questa struttura operativa più specifica che, comunque, sarà di matrice esclusivamente pubblica, ovvero del Comune di Ascoli. 


Lo Spontini


La nuova Fondazione che l’Arengo intende creare, di fatto, dovrebbe rappresentare la conclusione di un percorso di analisi e studio delle varie ipotesi possibili per andare, innanzitutto, a garantire la sopravvivenza dello storico istituto musicale Spontini e, soprattutto, a cercare di dare allo stesso stabilità e certezze anche per il futuro, provando a perseguire possibili potenziamenti e sviluppi (c’erano state anche interlocuzioni con qualche conservatorio). In poche parole si tratterebbe della soluzione ritenuta più efficace, dopo che anche in passato si erano valutate tutte le possibili strade, per dare una risposta al problema venutosi a creare anni addietro dopo il passo indietro di Palazzo San Filippo, uscito dal consorzio musicale per sopravvenuta mancanza della relativa competenza dopo il riordino delle Province. L’Arengo, infatti, da quel momento si è ritrovato praticamente da solo a dover sorreggere i costi di gestione dell’istituto pur di mantenerlo in vita, scongiurandone la chiusura. Con la Fondazione Ascoli Cultura, dunque, si vorrebbe andare ad ottimizzare gli attuali costi di gestione senza escludere un potenziamento possibile dell’offerta didattica. La scelta di ricorrere alla formula della fondazione culturale è stata ritenuta la più adeguata. 


I teatri 


Ma la nuova fondazione che l’amministrazione comunale intende mettere in campo, in realtà, è ritenuta utile anche per la gestione di altri contenitori culturali cittadini che possono essere ulteriormente valorizzati e resi attrattivi. In questa direzione, l’obiettivo successivo sarebbe quello di affidare alla nuova struttura dell’Arengo anche la gestione dei due prestigiosi contenitori teatrali della città, ovvero il Ventidio Basso e il Filarmonici. Due fiori all’occhiello del capoluogo piceno, unico a vantare la presenza di due teatri storici nello stesso comune a livello regionale.


I costi gestionali


La creazione di una fondazione di riferimento specifica per la gestione dei contenitori culturali, dunque, dovrebbe servire anche a dare maggiore dinamismo all’utilizzo degli stessi, con l’obiettivo, come detto, di ottimizzare i costi gestionali senza rinunciare alla qualità delle proposte. Un discorso che si andrebbe ad integrare con le attuali ambizioni di crescita dell’identità del capoluogo sotto il profilo culturale anche a livello nazionale, grazie al possibile filone dei finanziamenti destinati alle aree del sisma previsti all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza per la rivitalizzazione del territorio anche attraverso la cultura. 

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico