Fondazione Carisap, dopo le dimissioni del cda, il commercialista Frascarelli in pole position per la presidenza

Il cda dimissionario della Fondazione Carisap
ASCOLI -  Il presidente e il consiglio di amministrazione della Fondazione Carisap giocano d’anticipo e si dimettono, un attimo prima di essere sfiduciati...

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ASCOLI -  Il presidente e il consiglio di amministrazione della Fondazione Carisap giocano d’anticipo e si dimettono, un attimo prima di essere sfiduciati dall’Organo di indirizzo. Nel bel mezzo della tempesta che è scoppiata all’interno dell’ex Olimpia si sta giocando una vera e propria partita a scacchi che potrebbe rivelare qualche sorpresa. 

 


La revoca

Alla fine dello scorso mese di settembre 12 componenti dell’Organo di indirizzo avevano chiesto la convocazione ritenendo che erano state compiute delle gravi violazioni allo statuto; per aver adottato «deliberazioni aventi ad oggetto un assetto organizzativo inidoneo a consentire il corretto perseguimento degli scopi della Fondazione» e, inoltre, «aver avviato un’immotivata azione sanzionatoria nei confronti del segretario generale». Hanno rimesso il proprio mandato il presidente Mario Tassi e i consiglieri Francesco Albertini, Antonio Dionisi, Simona Flammini e Maria Liberati mentre Daniele Tagliabue ha deciso di non dimettersi. A quel punto il cda si è presentato dimissionario alla riunione dell’Organo di indirizzo e di conseguenza è venuto a mancare il motivo del contendere. Un punto incassato per i dissidenti. Ma ora si apre una nuova partita con scenari decisamente diversi. Perché, se l’Organo di indirizzo il rischio era quello di innescare un braccio di ferro anche giudiziario per dirimere la vertenza e lo spettro di un possibile commissario, con le dimissioni del consiglio di amministrazione si apre invece la fase di nuove elezioni. Da statuto il cda rimane in carica per l’ordinaria amministrazione e la convocazione d’urgenza di nuove elezioni per individuare il presidente e il nuovo consiglio di amministrazione e la responsabilità in questa fase passa nelle mani del vice presidente Fabio Paci in qualità di facente funzione. Da oggi, pertanto, saranno aperte le procedure per le candidatura. Si riparte da zero con la raccolta delle firme sia per la carica di presidente che per entrare nel nuovo cda. Si voterà fra circa un mese. Con l’azzeramento dei vertici, salgono le quotazioni di Maurizio Frascarelli. In questo momento, sembrerebbe il commercialista ascolano, che già aveva sfidato Tassi alle ultime elezioni, quello con maggiori chance di raccogliere il testimone lasciato dall’attuale presidente. Nel frattempo, il 23 ottobre si terrà un’assemblea dei soci nel corso del quale verranno resi noti i problemi che hanno agitato le acque in Fondazione negli ultimi mesi.

Le fazioni

«Poco più di un anno fa, quando mi avevano proposto questo incarico, l’avevo accettato con grande entusiasmo - ha detto Mario Tassi - Allo stesso tempo nutrivo molti timori sull’aspetto politico del ruolo non essendo abituato a questo genere di cariche. A questo proposito ho cercato sin da subito di costruire un modello di Fondazione collaborativa. Oggi mi rendo conto che questa impostazione non è stata capita, compresa o semplicemente condivisa. Nella Fondazione non devono esserci fazioni, maggioranze o minoranze che operino per la prevaricazione dell’una sull’altra».

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Corriere Adriatico