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ASCOLI - Abramo Levato lancia il grido d'allarme. Il direttore generale di Hp Composites, leader a livello mondiale nella progettazione e produzione di componenti in materiale composito rinforzato in fibra di carbonio, ha il suo cuore pulsante ad Ascoli, in zona Campolungo. Qui sorgono cinque capannoni, 22 mila mq di superficie coperta. Ma ad appena un chilometro c'è l'Abruzzo. Dove oggi c'è la Zes. E dove domani potrebbero fuggire tante aziende, ammaliate da incentivi, agevolazioni fiscali e semplificazioni burocratiche. «Siamo al di qua del Tronto e prendiamo schiaffi. A poco più di un chilometro ci sono aziende nelle condizioni di fare proposte economiche molto più vantaggiose. Perché noi non possiamo usufruire della Zes? Le Marche devono porsi questo problema» tuona Levato.
I numeri
Hp Composites ha 620 dipendenti a tempo indeterminato che arrivano a 800 nei periodi di punta della produzione.
Sud penalizzato
La questione era stata sollevata, di recente, anche dal presidente di Confindustria Ascoli, Simone Ferraioli: «È evidente che nelle Marche un problema di così ampia portata ce l'abbiano solo le aziende della nostra provincia: fino alla costa subiscono una concorrenza difficilmente sostenibile, per carità legittima perché riconosciuta dallo Stato, ma difficilmente opponibile in termini di crediti di imposta per investimenti, di tassazione per personale dipendente – ha dichiarato Ferraioli -. Si rischia veramente una fuga di aziende, e quindi di occupazione e di ricchezza per delocalizzazioni di qualche chilometro. Una soluzione? Ad esempio si potrebbe pensare a una fascia Zes molto limitata che però ci permetta quantomeno di riequilibrarci con un'area contigua. Così facendo si darebbe continuità alla politica nazionale di agevolare le zone picene di confine con il Mezzogiorno».
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