ASCOLI - La caccia dell'Arengo al patrimonio demaniale porta nel "carniere" comunale, per ora, quattro nuovi beni che saranno utilizzabili dall'ente. Si tratta...
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Tra questi, l'area di fronte la casa cantoniera in via Monte Vettore, la postazione sul Monte Ascensione (che però è stata negata perché ritenuta ancora funzionale alle esigenze del Ministero della difesa, interessato all'utilizzo del bene, il fabbricato con relativo giardino in via dei Tintori - che però appartenendo al patrimonio culturale dello Stato non rientra tra gli immobili trasferibile a titolo gratuito - il fabbricato adiacente Palazzo Colucci, tra corso Mazzini e via dell'Armellino, la sede dell'ex Consorzio bonifica Tronto in via Ancaranese. E ancora, come detto, c'è stato il tentativo di poter acquisire proprio Palazzo Colucci, in corso Mazzini, che da decenni è occupato dagli uffici tecnici comunali e dagli assessorati all'Urbanistica ed ai Lavori pubblici. E proprio ben sapendo di ricevere una risposta negativa in merito, l'Arengo ha già iniziato a lavorare alla strategia di recupero dell'ex Distretto, chiedendo anche la parte demaniale della struttura. Chiaramente, in maniera contestuale alla richiesta per il Colucci, l'Arengo ha provato a chiedere anche il giardino esterno dello stesso Colucci, attualmente utilizzato quale parcheggio per i dipendenti comunali ma che avrebbe potuto essere trasformato in parcheggio pubblico a tutti gli effetti. Un discorso che ora si cerca di trasferire, come detto, nell'area dell'ex Distretto militare, tra uffici e area di sosta.
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Corriere Adriatico