L'Arengo va a caccia
dei beni del Demanio

L'Arengo va a caccia dei beni del Demanio
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Lunedì 5 Gennaio 2015, 19:20 - Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 10:31
ASCOLI - ​La caccia dell'Arengo al patrimonio demaniale porta nel "carniere" comunale, per ora, quattro nuovi beni che saranno utilizzabili dall'ente. Si tratta dell'ex stazione di bachicoltura e gelsicultura che si trova nel parco pubblico tra viale Croce e via Orlando, del camminamento di via delle Terme, che collega piazza Matteotti con tutta la zona del forte Malatesta, dell'area della rotatoria davanti alla caserma Clementi in via Aprutina e della strada sul lato est della stessa caserma, ovvero via Siracusa. Questo il "bottino" rispetto alle diciotto richieste totali avanzate su possibili beni dello Stato da acquisire, tra cui il tentativo di poter acquisire anche palazzo Colucci (dove attualmente si trovano gli uffici tecnici comunali). Restano in piedi, invece, due trattative con il Demanio relative al casotto vicino al forte Malatesta (che si vorrebbe destinare a struttura di supporto e di ristorazione per i turisti) e, naturalmente, per la rimanente porzione dell'ex Distretto militare che si intenderebbe acquisire per poter inglobare nell'ex struttura militare tutti gli uffici comunali decentrati, creando anche un parcheggio al servizio del centro storico. Per il resto, le richieste inoltrate dall'Amministrazione comunale sono cadute nel vuoto. Si trattava di diverse tipologie di aree ed immobili che l'Arengo ha provato a chiedere per un loro diverso utilizzo.

Tra questi, l'area di fronte la casa cantoniera in via Monte Vettore, la postazione sul Monte Ascensione (che però è stata negata perché ritenuta ancora funzionale alle esigenze del Ministero della difesa, interessato all'utilizzo del bene, il fabbricato con relativo giardino in via dei Tintori - che però appartenendo al patrimonio culturale dello Stato non rientra tra gli immobili trasferibile a titolo gratuito - il fabbricato adiacente Palazzo Colucci, tra corso Mazzini e via dell'Armellino, la sede dell'ex Consorzio bonifica Tronto in via Ancaranese. E ancora, come detto, c'è stato il tentativo di poter acquisire proprio Palazzo Colucci, in corso Mazzini, che da decenni è occupato dagli uffici tecnici comunali e dagli assessorati all'Urbanistica ed ai Lavori pubblici. E proprio ben sapendo di ricevere una risposta negativa in merito, l'Arengo ha già iniziato a lavorare alla strategia di recupero dell'ex Distretto, chiedendo anche la parte demaniale della struttura. Chiaramente, in maniera contestuale alla richiesta per il Colucci, l'Arengo ha provato a chiedere anche il giardino esterno dello stesso Colucci, attualmente utilizzato quale parcheggio per i dipendenti comunali ma che avrebbe potuto essere trasformato in parcheggio pubblico a tutti gli effetti. Un discorso che ora si cerca di trasferire, come detto, nell'area dell'ex Distretto militare, tra uffici e area di sosta.









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