Ascoli, giravano in piazza Viola con una pistola, due condanne

Il parcheggio di piazza Viola dove sono stati arrestati dai poliziotti
ASCOLI - Al termine del rito abbreviato davanti al giudice per le...

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ASCOLI - Al termine del rito abbreviato davanti al giudice per le udienze preliminari, Rita De Angelis, due siciliani, Giuseppe Genco e Marco Cusimano, assistiti dagli avvocati Umberto Gramenzi e Olindo Dionisi, sono stati condannati rispettivamente ad un anno e ad un anno e mezzo di reclusione. Furono scoperti in piazza Viola con una pistola a tamburo calibro 32 contenente due bossoli esplosi, 16 cartucce calibro 32 e 4 dello stesso tipo che avevano l'ogiva affossata nel bossolo e 33 cartucce di piccolo calibro con ogiva in piombo prive di segni distintivi. Inoltre, gli imputati sono stati accusati di ricettazione avendo acquistato la pistola a tamburo risultata rubata a Trapani il 29 settembre 1981. Il pubblico ministero, Cinzia Piccioni, al termine della sua arringa accusatoria aveva chiesto al giudice che entrambi gli imputati venissero condannati ad una pena di 3 anni e 6 mesi. Il 6 febbraio scorso Genco e Cusimano, provenienti dalla Sicilia, dove avevano noleggiato un'auto, giunsero ad Ascoli. Mentre stavano girando per la città, la loro auto venne incrociata da una pattuglia del pronto intervento della Questura. Gli agenti si insospettirono per cui iniziarono a seguirla con discrezione. I due giunsero in piazza Viola dove parcheggiarono l'auto. Non appena scesero, intervennero i poliziotti per effettuare un controllo identificativo. Cusimano dichiarò di avere lasciato nell’abitacolo dell’auto, noleggiata a Catania, una pistola a tamburo e alcune cartucce. Negli uffici della Questura i due vennero interrogati. Genco riferì di trovarsi ad Ascoli in quanto il giorno seguente si sarebbe dovuto recare a San Benedetto dove avrebbe avuto un incontro di lavoro con la titolare di un’impresa di pulizie. Anche Cusimano era alla ricerca di un lavoro e si sarebbe dovuto recare a Genova dove una persona gli aveva prospettato l’opportunità di un impiego. I due dissero inoltre che si erano conosciuti sul traghetto che da Palermo si stava dirigendo verso il porto di Napoli. Furono arrestati ma dopo qualche giorno, mentre a Genco vennero concessi gli arresti domiciliari, Cusimano restò dietro la sbarre in quanto doveva scontare una condanna, sancita dalla Corte d'appello di Palermo, per stalking nei confronti di una donna con la quale aveva avuto una relazione extraconiugale. 
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Corriere Adriatico