Il Comune vuole mettere a lavorare chi incassa il reddito di cittadinanza

Il Comune vuole mettere a lavorare chi incassa il reddito di cittadinanza
ASCOLI  - Stoppato dal lockdown proprio quando si era pronti per partire, ora l’Arengo riprende il percorso interrotto nello scorso mese di febbraio...

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ASCOLI  - Stoppato dal lockdown proprio quando si era pronti per partire, ora l’Arengo riprende il percorso interrotto nello scorso mese di febbraio dall’emergenza Coronavirus per avviare i primi progetti di utilizzo dei beneficiari ascolani del reddito di cittadinanza.

 

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Chi percepisce il reddito di cittadinanza ora farà attività di pubblica utilità

 

Una ripresa che avverrà a breve con la pubblicazione del previsto avviso pubblico con il quale (dopo uno specifico incontro sempre a febbraio) si cercherà di raccogliere le eventuali proposte progettuali delle associazioni del terzo settore per l’utilizzo di persone che beneficiano del sostegno governativo in questione, in affiancamento ai progetti del Comune. 

A Palazzo Arengo ora si riprende da dove si era interrotto il discorso per il coinvolgimento dei beneficiari ascolani del reddito di cittadinanza. Ovvero dall’avviso pubblico per il coinvolgimento anche delle associazioni no profit. Nel frattempo anche il Comune sta studiando i progetti specifici per l’utilizzato di alcuni tra i disoccupati ascolani beneficiari dal sostegno, ovvero i “Puc” (progetti utili alla comunità). In altre parole, ora si comincia davvero, con l’obiettivo di impegnare in attività di almeno 8 ore settimanali e persone che percepiscono il reddito, che risultino utili sul territorio: ad esempio, pulendo le aiuole, svolgendo guardiania a tutela di beni culturali, oppure portando farmaci a domicilio a chi ne ha bisogno e non può muoversi e altro ancora.

 

Progetti che, teoricamente, e nel corso del tempo, potrebbero interessare una platea di circa 600 persone (tanti sono i percettori del reddito di cittadinanza sul territorio comunale). Parallelamente ai progetti dell’Arengo, a breve si pubblicherà, come detto, un avviso pubblico per raccogliere ufficialmente le proposte che andranno ad aggiungersi a quelle comunali. Ma non ci sono termini di scadenza, quindi si potrà procedere con i primi progetti cui poi si aggiungeranno gli altri man mano che perverranno. Il Comune di Ascoli, tra l’altro, sarà tra i primi a muoversi su questo fronte, per consentire a chi percepisce il reddito di cittadinanza di rendersi utile e al tempo stesso per portare benefici alla comunità ascolana. 



I progetti che già nei prossimi mesi potranno essere attivati sul territorio ascolano potranno riguardare ambiti di tipo culturale, sociale, artistico e formativo oltre alla tutela dei beni comuni e all’ambiente. Il tutto secondo un orario che può variare dalle 8 fino alle 18 ore settimanali. Non più solo sostegno, dunque, per le persone (e relative famiglie) che beneficiano del sostegno economico, ma anche un impegno per progetti a beneficio della propria città. Si dovrebbe utilizzare prioritariamente una persona per ogni nucleo familiare partendo da chi percepisce il sostegno e chi percepisce un reddito di cittadinanza più alto. Per le persone che hanno problemi lavorativi o di carattere economico la gestione dei progetti è a cura del Centro per l’impiego, mentre per le persone in stato di disagio sociale a gestire le pratiche sarà l’Arengo (insieme all’Ambito). 

 

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Corriere Adriatico