ASCOLI - Un insulto ritenuto razzista rivolto all’arbitro che poco prima prima lo aveva espulso dal terreno di gioco costa ad un giovane calciatore di 18 anni una squalifica...
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Sabato scorso, gli accoppiamenti dei gironi, metteva di fronte al Città di Ascoli, l’Atletico Ascoli contro i pari età abruzzesi della Renato Curi Angolana di Città San Sant’Angelo. Arbitro dell’incontro era stato designato il signor Gianmarco Meo della sezione di Isernia. Le due squdre si affrontano a viso aperto e danno vita ad un buon match fino a quando il direttore di gara non decide di estrarre il cartellino rosso all’indirizzo di Chiappini, reo di aver rivolto una «espressione irriguardosa» all’indirizzo dell’arbitro. A questo punto, secondo quanto si legge nel comunicato della Lega nazionale dilettanti, il giovane attaccante dell’Atletico Ascoli «colpiva con un calcio una borraccia posizionata all’ingresso degli spogliatoi e reiterava le medesime espressioni irriguardose». Parolacce, insulti e comportamento fuori le righe che vengono ripetute anche al termine della gara che nel frattempo aveva visto gli ospiti espugnare il Città di Ascoli con un perentorio 2-0. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico