ASCOLI - Tempi duri per abusivi o morosi che utilizzano edifici comunali. L’Arengo ora punta a mettere uno stop a situazioni anomale o debitorie che si trascinano da...
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Il primo tassello della strategia per regolarizzare l’utilizzo di tutti gli immobili comunali, su cui anche l’Ufficio legale dell’Arengo sta lavorando, è quello del recupero – se necessario ricorrendo alle vie giudiziarie – degli appartamenti, spazi o locali dell’ente utilizzati da qualcuno in maniera illegittima. Si tratta di casi che si sono trascinati nel corso degli anni e per i quali si era già studiato un percorso per arrivare ad una soluzione circa 2 anni fa. In questo senso infatti, si era avviato una sorta di censimento per individuare proprio i casi di utilizzo degli edifici di proprietà dell’Arengo senza alcun titolo e senza regolare contratto. Dopo la mappatura e il censimento di locali comunali e loro utilizzatori avviata nel luglio del 2018, gli uffici comunali relativi a patrimonio e bilancio, erano arrivati a definire le nuove regole che dovranno ridefinire l’uso di tutti gli immobili dell’ente .
Una bozza che era stata poi sottoposta, circa un anno fa, all’attenzione di tutti i diretti interessati, dalle associazioni ai circoli e ai privati, per poi andare ad inquadrare ex novo i rapporti in essere e i nuovi rapporti di utilizzo eventualmente da attivare. Regole che prevedono, in ogni caso, contratti nero su bianco per tutti coloro che utilizzino spazi o immobili comunali, mantenendo, comunque, con l’idea di mantenere, comunque, una linea di collaborazione con tutte quelle realtà, come molte associazioni di volontariato, che garantiscono comunque servizi e ruoli importanti per la città. L’altro tassello della strategia dell’Arengo a tutela del patrimonio comunale, per cui si sta lavorando anche con l’Ufficio legale, è quello relativo al recupero delle somme non pagate e inerenti i canoni di locazione dei locali o immobili del Comune oltreché alle utenze. Una linea di condotta che dovrebbe portare a regolarizzare tutte le posizioni anche dal punto di vista economico, considerando comunque che in alcune situazioni del passato, l’utilizzo di spazi comunali non prevedeva il pagamento di canoni e spesso anche delle utenze (che restavano a carico dell’ente). E adesso sembra arrivato il momento di mettere paletti ben precisi
Il monitoraggio portato a termine dall’Arengo negli ultimi due anni, stando ai numeri, aveva individuato una cinquantina di casi da regolarizzare per quel che riguarda locali in utilizzo da parte di associazioni e circoli. Del resto, a confermare il perdurare per diverso tempo di certe situazioni anomale c’era anche la relazione già fornita a suo tempo dal Servizio patrimonio alla precedente giunta con la nuova mappa degli immobili comunali utilizzati da terzi. Nello specifico, nel documento si confermava che «il patrimonio comunale risulta essere impegnato, in parte, da possessi di fatto ereditati dal passato (situazioni anteriori all’anno 2000)».
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Corriere Adriatico