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ASCOLI - Tra gli aumenti a cui le famiglie del Piceno e di parte del Fermano dovranno fare fronte ci sarà anche quello della bolletta dell’acqua. Il comitato ristretto dei sindaci della Ciip ha ribadito la necessità di dover ritoccare al rialzo la tariffa per poter garantire gli investimenti che la Ciip sarà chiamata a fare per rispettare il Piano d’Ambito.
Le ipotesi
Stando ad una prima ipotesi, che è ora al vaglio del sindaco di Ascoli, Marcoi Fioravanti, nella sua qualità di presidente dell’Aato a cui spetta la decisione sulla modifica delle tariffe, per il biennio 2022 e 2023 l’aumento dovrebbe essere di poco inferiore al 9% (8,45%, secondo quanto emerge da una prima ipotesi portata all’attenzione dei sindaci) e un ulteriore incremento di poco del 6% (6,3%) da applicare nel 2024. Un aumento che l’Aato e di conseguenza la Ciip non hanno potuto evitare a seguito di rialzo dei costi dell’energia elettrica e delle materie prime che inevitabilmente hanno inciso sul bilancio della Ciip.
La gestione
Una gestione quella di Aato e Ciip fortemente criticata da Ameli che intende mettere in evidenza le carenze della politica portata avanti fino ad ora per porre rimedio alla crisi idrica: « A più di sei anni dal sisma Ciip e Aato non sono riusciti a trovare ancora nuove sorgenti sui Sibillini addossando la colpa come al solito ad altri e, nel mentre, i cittadini continuano a bere acqua di pozzo. Ma se Ciip e Aato sostengono che non ci sia acqua sui Sibillini, perché vogliono farci pagare la realizzazione di un nuovo acquedotto proprio lì? E perché questo acquedotto che doveva essere costruito senza esborso dalle tasche dei contribuenti, ora ricadrà invece sui cittadini? C’è chi pensa che abbiamo l’anello al naso si sbaglia perché siamo pronti alla mobilitazione».
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Corriere Adriatico