Aumenta la bolletta dell'acqua ad Ascoli, passa in consiglio comunale il bilancio del gestore del servizio idrico

Aumenta la bolletta dell'acqua ad Ascoli, passa in consiglio comunale il bilancio del gestore del servizio idrico
ASCOLI - Il consiglio comunale approva il bilancio preventivo della Ciip che contempla anche gli aumenti sulla bolletta dell’acqua con 22 voti a favore, 4 contrari e 3...

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ASCOLI - Il consiglio comunale approva il bilancio preventivo della Ciip che contempla anche gli aumenti sulla bolletta dell’acqua con 22 voti a favore, 4 contrari e 3 astenuti (M5S e Ascolto & Partecipazione). «È un voto di fiducia, di prospettiva e speranza. Votiamo la delibera con l’impegno da parte della Ciip di razionalizzare il bilancio sempre di più e andare incontro alle esigenze del cittadino. La governance ha lavorato in modo sartoriale in questo momento drammatico: una grande azienda con un grande capitale umano – afferma il sindaco Marco Fioravanti -. Abbiamo intanto chiesto alla Ciip di erogare un contributo alle famiglie più fragili».  


La speranza


E sulla possibilità di interventi governativi all’orizzonte il primo cittadino conferma. «È stato già annunciato: se arrivano aiuti dallo Stato per contrastare gli aumenti del costo dell’energia, la tariffa verrà ridotta in automatico. Entro giugno riconvocheremo l’Ato», dichiara. Ma il capogruppo del Partito Democratico, Francesco Ameli, non ci sta. «Credo sia un errore chiedere di autorizzare 60 milioni di mutui Bei per realizzare opere, dopo che ci avete costretti a chiusure notturne e vedere investimenti che non andavano negli interessi che avrebbe dovuto avere un’azienda pubblica. È necessario fare una corretta analisi generale ed ho qualche perplessità. Se si chiede un aumento di tariffe a fronte di chiusure notturne, nuovi potabilizzatori senza captazioni, c’è qualcosa che non funziona. Si inizia a scricchiolare anche nel nostro territorio: quasi la metà dei sindaci non partecipa all’assemblea che determina l’aumento del 22% delle tariffe. Qualcosa non va», afferma Francesco Ameli. Metà dei sindaci non presenti in assemblea? Chi non partecipa ha sempre torto in democrazia. Servono la dignità e il coraggio per amministrare», replica Fioravanti. All’assemblea dell’Ato 5 era passata la decisione di aumentare le tariffe dell’acqua, ma per il momento solo quella del 7,50% per il 2023. Quello dell’8,45% per il 2022 viene sospeso fino a giugno prossimo per vedere se si troveranno altre risorse, magari governative, per evitarlo o tagliarlo. Lo stesso potrà valere per quello del 7,30% per il 2024. Ad assistere all’assise anche il presidente Pino Alati, il direttore generale Gianni Celani e il dirigente Cesare Orsini. 


Il colabrodo


«La Ciip non può dirsi un colabrodo come qualcuno ha voluto sostenere. L’utile non è un lucro dell’impresa, ma va a pagare i costi per mutui e investimenti già fatti o in corso», sottolinea Orsini. Prende la parola anche il numero uno della Ciip: per Alati si contano ventitré minuti di intervento. E si prende la scena. «Questa è un’azienda seria. Ognuno di noi può avere un’opinione diversa. Siamo in democrazia. Condivido il dissenso. Ma amministrare è assumersi responsabilità. Chiedere un aumento delle tariffe è per me un dolore immenso. Da mesi soffriamo per la mancanza dell’acqua», tuona il presidente. E rivolto ad Ameli: «Contributi per cento milioni a fondo perduto sono pochi? Ci aiuti lei. Mi spiace si voglia imbrattare l’azienda con i suoi 265 dipendenti. La Ciip è azienda in salute, ha preso diversi contributi, ma ha sostenuto anche costi e mutui – aggiunge Alati -. Mi sono sentito dire di tutto in questi mesi. Mi hanno detto che porto sfortuna, hanno detto che sono vecchio. Sono orgoglioso della mia vecchiaia. La mia colpa è essere nato a Fermo? Prendo mille euro al mese. E non ci sono spese a mio carico. Vi chiedo buonsenso. Il rispetto degli altri è la sintesi della democrazia. Se la Ciip è un fiore all’occhiello, vuol dire che è gestita bene». Ma non tutti i sindaci sono d’accordo. Folignano e Castel di lama hanno votato contro, Grottammare, Colli, Offida e Appignano propendono per l’astensione.

 

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Corriere Adriatico