Badante scomparsa, un capello accusa l'indagato ascolano

Badante scomparsa, un capello accusa l'indagato ascolano
ASCOLI - E’ un capello rinvenuto sul parabrezza dell’auto dell’indagato ad aver dato una svolta alle indagini sulla morte della badante polacca Jadwiga Stanczyk scomparsa il...

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ASCOLI - E’ un capello rinvenuto sul parabrezza dell’auto dell’indagato ad aver dato una svolta alle indagini sulla morte della badante polacca Jadwiga Stanczyk scomparsa il 2 dicembre 2013 mentre si recava al lavoro.


Al termine di una complessa attività investigativa condotta dalla polizia, il sostituto procuratore Umberto Monti, ha notificato ad un ascolano di 60 anni, indagato per omicidio colposo e omissione di soccorso, l'avviso di conclusione delle indagini preliminari. Dagli accertamenti effettuati dalla polizia scientifica di Roma e dal medico legale Adriano Tagliabracci, attraverso analisi del dna mitocondriale, risulta infatti che il capello rinvenuto sul parabrezza dell'auto sequestrato dalla squadra mobile all’indagato appartiene alla donna o ad altra persona della sua stessa discendenza materna. L'attività investigativa, condotta dalla Mobile, diretta dal vice questore Roberto Di Benedetto, era stata avviata il dicembre del 2013 a seguito di una denuncia di scomparsa sporta da un'amica della badante polacca.



Gli investigatori compresero subito che non si trattava di un allontanamento volontario sicché avviarono le indagini volte alla ricostruzione degli spostamenti cheJadwiga Stanczyk effettuava con una certa regolarità in città. In particolare gli investigatori acquisirono un video che immortalava chiaramente la badante polacca che alle prime ore del primo dicembre, dopo essere uscita di casa, si era incamminata verso ponte San Filippo, senza però mai giungere dall’altra parte. Era chiaro che proprio sul ponte San Filippo fosse successo qualcosa, pertanto, fu proprio in quel punto che si concentrarono le immediate ricerche. Venne scandagliato il fiume Tronto fino alla foce mentre analoghe ricerche furono effettuate nel mare Adriatico.



Le ricerche, che purtroppo diedero esito negativo Qualche giorno dopo, l'attività d'indagine subì un'improvvisa accelerazione quando gli uomini della Mobile sequestrarono un parabrezza di un'auto, sostituito proprio il giorno seguente della scomparsa, vetro che presentava una lesione compatibile con un investimento. Gli investigatori, anche con l'ausilio di periti nominati dalla Procura, hanno ricostruito la dinamica della scomparsa. Il primo dicembre 2013, secondo la Procura, Jadwiga Stanczyk dopo essere uscita di casa che si trova nel quartiere di porta Maggiore, si incamminò a piedi in direzione del Ponte San Filippo quando, sempre secondo la Procura, l'autovettura condotta da un ex infermiere, la investì scaraventandone il corpo nel fiume Tronto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico