ASCOLI - Nonostante un aumento di 420 sacche nel centro trasfusionale unico dei due ospedali Mazzoni di Ascoli Piceno e Madonna del Soccorso di San Benedetto nei primi sei mesi...
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«Abbiamo fatto cinque sedute sedute straordinarie pomeridiane in luglio tra Ascoli e San Benedetto, per attrarre donatori che siano indisponibili la mattina; abbiamo lanciato con l’Avis appelli in spiaggia per spronare a donare sangue ai turisti che siano già donatori nelle loro città ma siamo a corto - spiega il primario dell’Area Vasta 5, Maria Antonietta Lupi, responsabile anche del servizio regionale -: Abbiamo dovuto ridurre gli interventi programmati all’ospedale Torrette di Ancona per due volte e abbiamo rinviato l’invio di sangue alla regione Sicilia che ce lo aveva chiesto e alla quale lo avevamo promesso per curare i giovani talassemici. Anche la Sardegna è in grave carenza e si era rivolta a noi e ci ripromettiamo di sostenere anche i pazienti sardi non appena avremo ripianato le scorte. Tutta l’Italia, oramai, dai primi mesi dell’anno c’è in carenza di sangue, anche le regioni virtuose del Nord che sopperivano anche alle necessità delle regioni meridionali non possono più farlo».
Un allarme che invita dunque tutti coloro che possono donare il sangue, soprattutto in questo periodo, ad andare il prima possibile nei centri di raccolta e in particolare, negli ospedali di Mazzoni di Ascoli e Madonna del Soccorso di San Benedetto Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico