L'appello di Arquata Potest: «Qui non c’è più tempo da perdere. Subito l’ok per avviare i cantieri»

Inaugurata l'area di sosta per gli escursionisti "La Botte"
ARQUATA DEL TRONTO - Nonostante il maltempo, circa 50 persone hanno partecipato, domenica, alla inaugurazione dell’area di sosta “La Botte”, sopra il capoluogo....

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ARQUATA DEL TRONTO - Nonostante il maltempo, circa 50 persone hanno partecipato, domenica, alla inaugurazione dell’area di sosta “La Botte”, sopra il capoluogo. «È la conferma - dicono i ragazzi dell’associazione Arquata Potest - che nonostante le difficoltà di ogni tipo, ad Arquata siamo attrezzati e determinati ad affrontarle e superarle. Un grazie speciale alle sezioni Avis presenti, al Cai di Ascoli ed al sindaco di Arquata Michele Franchi».

 
 
In occasione dell’inaugurazione dell’ennesimo intervento per far ripartire il borgo e le sue frazioni, Arquata Potest, lancia l’appello affinché si ripettino le tempistiche per la ricostruzione. «Pure per Arquata capoluogo - spiegano - un iter chiaro e definito sembra stia prendendo forma, grazie all’impegno di tutti gli attori coinvolti. Adesso, però, non vogliamo più tempi morti, bensì la massima coordinazione tra gli enti coinvolti affinché le tempistiche siano ridotte all’osso. L’iter illustrato a maggio, durante la presentazione del progetto della Eucentre di Pavia, sosteneva: entro ottobre la fine della rimozione delle macerie; entro fine anno ci auguriamo che sia pubblicato il bando elaborato sulla base degli studi della Eucentre, per la ricostruzione del capoluogo; entro il 2024 contiamo di vedere, come nelle altre frazioni, i primi cantieri anche ad Arquata». 

Nessuno informazione
 

Arquata Potest prosegue: «Il problema, però, è che da maggio, né il Comune né le associazioni hanno più ricevuto informazioni in merito a questo iter. E la cosa un po’ ci preoccupa. Ecco perché chiediamo con forza sia all’Ufficio speciale ricostruzione che al commissario speciale Guido Castelli e alla struttura commissariale di seguire da vicino la situazione. Così come ci rivolgiamo a Regione, Provincia ed Enac, che seguono lo studio di fattibilità del progetto di Eucentre e che dovranno dare l’approvazione definitiva tramite conferenza dei servizi. Questo per permettere al bando della Eucentre di essere messo giù. Qui il tempo è un lusso che non possiamo più permetterci». 

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Corriere Adriatico