ANCONA - Mancavano solo ombrelloni e sdraie. Per il resto c’erano tutti gli ingredienti di una tipica giornata estiva. Sole, mare calmo ed acqua limpida, tanta gente...
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Sin dalla prima mattinata, nonostante il cambio dell’ora, la baia si è accesa in tutto il suo splendore, tra i sapori ed i colori della flora del Conero già in fiore. Lungo la provinciale gruppi di ciclisti e moto rombanti che hanno messo a rischio la normale circolazione. In fenomeno, quello dell’alta velocità delle motociclette, che riprende campo ad ogni inizio di Primavera. In assenza del bus navetta, in molti si sono avventurati a piedi lungo l’unica via d’accesso, a proprio rischio e pericolo.
Nei parcheggi a valle ben presto è arrivato il tutto esaurito e nel pomeriggio il traffico è diventato caotico, proprio come nei periodi di punta. Si era molto parlato della riapertura del passaggio pedonale lungo il bosco ma, a stagione ormai pronta a partire, non si è mosso ancora nulla e tutto rimarrà come prima e Portonovo rimarrà con un’unica, pericolosa, via d’accesso. Situazione che in passato ha creato disagi al traffico e anche situazioni di temporaneo isolamento della baia.
Come ricordato quasi tutti aperti i ristoranti della baia. Mancano all’appello il Molo, che aprirà giovedì, Il Clandestino ed Emilia, quest’ultimo tra una decina di giorni. Per ultimo riaprirà SpiaggiaBonetti, dopo la metà di maggio, visto anche i lavori di ristrutturazione. Per il resto già attivi Pesci Fuor d’Acqua, l’unico a rimanere aperto anche durante il periodo invernale, Il Laghetto, Giacchetti e la Capannina.
Ha riaperto anche il bar gelateria in piazzetta, ora “Plaza Portonovo”, con la nuova gestione firmata Paolo Palpacelli. Per quanto riguarda la situazione degli arenili le mareggiate di quest’inverno non sembrano avere prodotto danni gravi. Dovrebbe essere sufficiente una sistemazione del materiale accumulato e la sua redistribuzione lungo i tratti mancanti. Gli operatori si stanno anche attivando per dotare la baia di wi-fi e di dotarla di uno sportello bancomat. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico