OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
La vicenda
Forse, ritrovarsi in pista con il suo gruppo – cinque, sei appassionati di motocross come lui – era il suo modo speciale di festeggiare. Invece il pomeriggio si è trasformato in dramma. Il ragazzo, in sella al suo Tm125cc stava facendo un allenamento, senza cronometro, né competizione. Una volta arrivato nella parte bassa della pista, la moto s’è trovata di fronte una duna e ha impuntato con la ruota anteriore: il Tm ha disarcionato il giovanissimo pilota, che è stato proiettato al suolo.
«Scena terribile»
«Mi sono precipitato in pista per prestare i primi soccorsi fino all’arrivo dell’automedica del 112 – racconta Peverieri sotto choc – una scena terribile, in quarant’anni di motocross ne ho viste tante ma come questa no… sono molto provato. Addolorato. Quel povero ragazzo steso a terra, i pezzi del casco finiti chissà dove come disintegrati. C’era sangue ovunque, era privo di sensi. Ho avuto una gran paura, gli sentivo il polso... poi sono arrivati i sanitari, lo hanno preso in carico loro». Il giovane è stato caricato su una barella spinale. Data la gravità della situazione dalla centrale operativa del soccorso è stata inviata sul posto l’eliambulanza Icaro01, atterrata proprio nell’area del crossodromo. Il team di medici rianimatori ha subito intubato il baby pilota, trasferendolo con un codice rosso avanzato al pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette. E’ stato subito portato in sala emergenza. Le sue condizioni sono purtroppo gravissime. Nella rovinosa caduta ha riportato un trauma cranico e facciale, fratture alle gambe e al bacino. Per tutta la notte è stato sottoposto ad accertamenti sanitari. I medici si sono riservati la prognosi. Al crossodromo sono intervenuti anche i Carabinieri del Nucleo operativo Radiomobile della Compagnia di Jesi che hanno eseguito i rilievi di legge e sentito le testimonianze dei presenti, tutti sotto choc per quella scena terribile.
Le indagini
La moto, la tuta, le protezioni e quel che resta del casco sono stati posti sotto sequestro, come disposto dal magistrato. Sono in corso accertamenti sull’omologazione del casco, per capire se quella presente fosse idonea all’utilizzo per il motocross. «Era la prima volta che questo ragazzo veniva a girare qui da me», conclude amareggiato Peverieri, tanta esperienza in pista e fuori. «Di incidenti ne sono accaduti, ne accadono. Ma questo mi ha segnato profondamente…».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico